Servizio Volontario Europeo, per sentirsi davvero cittadini d'Europa
Rafforzamento della coesione sociale all’interno dell’Unione e creazione di percorsi che portino i giovani ad una cittadinanza europea consapevole e matura. Questi gli obiettivi del progetto SVE rivolto ai ragazzi dai 18 ai 30 anni (di Andrea Sottero)
In Piemonte, l’ultima chiamata in ordine di tempo è stata quella di giovedì scorso: le candidature per partecipare ad un progetto di volontariato della durata di 6 mesi a Varsavia, nel campo delle relazioni internazionali e dei diritti umani andavano presentate presso gli uffici del Comune di Torino entro il 12 Dicembre. Ma chi fosse interessato ad una esperienza simile, non deve fare altro che tenere d’occhio la sezione dedicata sul sito dell’Informagiovani del Comune http://www.comune.torino.it/infogio/sve/servizio_volontario_europeo.htm.
Qui, periodicamente, vengono pubblicizzati gli incontri informativi e le iniziative in partenza.Significativo è il fatto che per i volontari non sono previsti costi di nessun tipo: viaggio, vitto, alloggio, assicurazione e formazione sono garantiti dalla Commissione Europea e dagli enti che collaborano alla realizzazione dei vari progetti attivati. A ciò si deve aggiungere anche una sorta di piccolo rimborso spese mensile che varia a seconda del luogo dove si svolgerà il servizio.
Non male, visto che se gli obiettivi primari dell’iniziativa sono il rafforzamento della coesione sociale all’interno dell’Unione e la creazione di percorsi che portino i giovani ad una cittadinanza europea consapevole e matura, gli strumenti con i quali si è scelto di operare sono quelli della formazione e dello sviluppo di competenze personali e professionali. A partire, naturalmente, dalla formazione linguistica, laddove ce ne fosse bisogno.
L’apprendimento è considerato parte fondamentale di qualsiasi progetto di volontariato europeo: i risultati attesi e le metodologie per raggiungerli vengono definiti insieme al volontario che al termine del suo percorso compilerà e firmerà insieme ad un rappresentante dell’organizzazione presso cui ha svolto il servizio, lo “Youthpass”. E’ questo il documento attraverso il quale la Commissione Europea certifica l’attività del partecipante e il suo percorso di educazione non formale.Lo SVE fa parte del programma Gioventù in Azione e in Italia è gestito dall’Agenzia italiana del programma con sede a Roma (http://www.gioventuinazione.it/). Tuttavia sul territorio sono numerosi gli enti di invio e coordinamento come il Comune di Torino che possono costituire un valido punto di riferimento per informazioni e chiarimenti ai potenziali candidati.
Per chi, poi, volesse avere un riscontro di qualcuno che vi ha già partecipato, sono a disposizione in rete sia il blog dei volontari SVE (www.myevs.net) che il sito della community degli ex volontari www.4evs.net. Per il resto, l’unico ingrediente da non dimenticare è l’entusiasmo!