DJ Nello Simioli: "Le discoteche da Porto Cervo a Miami? Un osservatorio sui giovani"

di Anna Laudati

“Osservo tra i giovani una sempre crescente insoddisfazione  per la propria condizione sociale, lavorativa o familiare, che inevitabilmente sfocia in una voglia sfrenata di evasione e trasgressione”. Intervista a Nello Simioli  dj e produttore discografico, uno tra i 10 più richiesti ed esperti dj italiani nel panorama fashion (di Anna Laudati

nello_simioli_2007.jpgIncontriamo Nello Simioli nella sua città natale, Massa Lubrense,  dove è andato a trascorrere le festività di fine anno con i suoi familiari e ha tenuto due serate, il 31 dicembre e il 3 gennaio, nella note discoteche della penisola  sorrentina il "The CLUB" e il “Fauno Notte Club”. Nello ci spiega, tra le altre cose, qual'è la strada da intraprendere per diventare dj……

Capacità e perseveranza hanno fatto di questo dee jay uno dei più quotati maghi del mixer italiano e non solo. Da Londra a Parigi, Da Napoli a Ginevra, passando per Milano, la Riviera Adriatica,  Bucarest, Miami e chiaramente Porto Cervo. Di recente sono stati pubblicati alcuni suoi singoli nuovi in collaborazione con firme eccellenti del music business internazionale, che sembrano riscuotere ottimi consensi di pubblico e di critica. 

 

Chi è Nello Simioli? Nello Simioli è un professionista che vive e lavora a Milano, come dee jay e produttore discografico. Da molti anni sono dj resident e art director della discoteca Sottovento di Porto Cervo. Sono stato per 2 anni creative supervisor di Nikki Beach Sardinia (il famoso network di beach club presente nei luoghi più esclusivi del mondo). Sono Dee Jay da oltre 20 anni,  ho lavorato e lavoro per alcune delle discoteche più importanti d’Italia. Produco dischi per la Rise Records e per il gruppo SAIFAM; inoltre creo progetti  per attività di marketing nei club, per le aziende.

 

Come è cominciata la passione per la musica?  “Quando si parla di una passione forte come la mia credo che si tratti di qualcosa di genetico. Evidentemente sono nato con una particolare propensione alle 7 note, al ritmo, alle atmosfere sonore. La musica ha accompagnato la  mia vita attimo dopo attimo al punto da entrare a far parte dei miei mezzi di comunicazione. Si ci sono tanti modi di interagire con le persone, io attraverso la musica credo di riuscire a entrare in empatia con chi mi ascolta, e calcolando che il dj è un musicista represso, perché suona la musica di altri, è un fatto veramente eccezionale.  

 

simioli.jpgDa oltre 20 anni a contatto, attraverso la musica, con i giovani. Come sono cambiate, se lo sono, le giovani generazioni? “Purtroppo, dal mio punto di osservazione, in alto e con le cuffie e la musica nelle orecchie,  vedo nei giovani una sempre crescente insoddisfazione  per la propria condizione sociale, lavorativa o familiare, che inevitabilmente sfocia in una voglia sfrenata di evasione e trasgressione. E’ anche vero, però, che dati i tempi, le nove generazioni sono sempre più veloci dal punto di vista intellettivo, quindi più aperte a nuove situazioni, tendenze, messaggi…al cambiamento in ogni sua espressione”.    

 

Parlaci dei locali che hanno segnato la tua carriera artistica? In verità in ogni posto dove sono stato a lavorare ho cercato di apprendere qualcosa ed essendo per natura molto autocritico sono riuscito sempre a strappare qualche riflessione importante che mi ha aiutato a migliorare il livello qualitativo e funzionale dei miei dj set. Comunque il Sottovento per me ha rappresentato la svolta, perché mi ha messo a confronto con una realtà di pubblico internazionale molto esigente. Un’ulteriore evoluzione nella mia crescita professionale è dovuta anche alle numerose esperienze fatte in locali esteri negli ultimi anni. Realtà importanti come il Maddox e il Movida di Londra, o il VIP di Parigi e il Platinum di Ginevra che mi hanno ulteriormente aperto la mente su come interagire attraverso la mia musica con un pubblico così diverso per cultura e abitudini.  

Cosa rappresenta per te la musica?  “E’ qualcosa di particolare, magico, spirituale che solo chi fa il mio “mestiere” e pochi altri riescono a capire fino in fondo. La musica entra dalla porta principale della mia anima, nutre la mia sensibilità, affina i miei sensi e mi avvicina al cosmico come niente altro”.   Come è cambiata in questi anni? “Con l’avvento delle nuove tecnologie cambiano sonorità e stili. L’unico comune denominatore è la melodia, che poi rimane la parte essenziale di ogni composizione. Quell’alternanza di note che crea una magia. Per quanto riguarda la musica da ballo (nella sua accezione più estesa), ci sarebbero molte considerazioni da fare. Il suono in discoteca segue molto da vicino i ritmi metropolitani, si contamina di varie culture, attinge dal passato continuamente modificando schemi ritmici e suoni al punto tale da diventare inedito e innovativo. La musica “disco” è in continua evoluzione e grazie alla rete, attraversa il globo in modo così veloce da cambiare continuamente direzione, arricchendosi instancabilmente di nuovi contributi”.   

 

Cosa ti ha spinto a continuare ed arrivare oggi ad essere tra i primi 10 dj italiani?  “E’ l’unica grande costante della mia vita. Credo che non ci sia cosa più bella al mondo che riuscire a fare della propria passione una professione. E’ questo che mi da l’energia per sostenere i ritmi lavorativi così pesanti, senza dover mai ricorrere ad additivi chimici o quant’altro. Ottenere risultati soddisfacenti nel nostro lavoro è difficilissimo, quindi chi ci riesce è talmente tanto adrenalinico  da impegnare tutte le proprie rie risorse senza risparmio, per mantenere il proprio status, anzi per superarlo continuamente”.   

 

Qualche club nel tuo curriculum? Sottovento (Porto Cervo), Des Alpes e Zangola (M. di Campiglio), Area (Cortina), Old Fashion (Milano), Atlantique, La Banque (Milano), De Sade (Milano), The Base (Milano), Shocking (Milano), Hollywood (MI),  Berfis (Verona), Dehor, Mazzoom, Fura (Lago di garda),  Circus Beat Club (Brescia), Capogiro (Bergamo), Music On The Rocks (Positano), Dadaumpa (Parma), Tenax, Costes, Jab  (Firenze), Paradiso (Rimini), Pineta, Villa Papeete (M. Marittima), Pascià, Villa Delle Rose (Riccione), Matis (BO), Chalet Delle Rose (Bologna), Ruvido (BO), Green Leaves, Babalù (P Recanati), Mela (Napoli), Voga (Napoli), Ciclope (Palinuro), Venezia Film Festival….  

 

Club esteri? Supermarket (Zurigo), Nikki Beach, Mint (Miami), MaddoX, Kristal Club, Movida (London), VIP Room Parigi, Hotel Carlton Cannes “Closing party Cannes Film Festival 2006”, Platinum Ginevra, Hash Gstaad etc etc.

 

So che stai lavorando a nuove produzioni. Di cosa si tratta? Da anni faccio produzioni in collaborazione con diversi artisti, che vengono pubblicate col mio nome o con lo pseudonimo Back To Basics. Per questa prima metà del 2009 usciranno 4 mie nuove produzioni, realizzate insieme a cantanti internazionali e produttori di grande esperienza. Vi segnalo:  Simioli vs Viani – Touch Me cantata da Sheena e remixata da Allex Gaudino e vari team italiani;  Nello Simioli – Deeper Kind Of Love, prodotto insieme a Jason Rooney con versioni di Sartini e TOS e ancora Simioli vs Tos “Lion Heart”; Simioli vs Jo Black “You can Leave”. Insomma un anno molto florido per idee e realizzazioni.   

 

Cultura e musica. Quanto secondo te è importante lo studio e la conoscenza della storia e non solo quella musicale per svolgere il lavoro di dj ai tuoi livelli?  “E’ fondamentale. Un bravo dj conosce la storia della musica e le sue evoluzioni a partire dai canti funerari africani.  E’ proprio come ogni cosa della vita, se conosci bene il passato puoi capire e relazionarti meglio col presente. Solo La continua ricerca, l’informazione, lo studio di ogni fenomeno musicale rende un dj capace di comunicare, di relazionarsi con successo con la platea che ha davanti, attraverso una sequenza di brani ”-

 

Quali secondo te, sono le discoteche più belle dell'Europa? Quali i giovani più coinvolgenti?  “In fatto di design in Italia abbiamo architetti specializzati in entertainment, molto validi, per cui esistono tanti locali belli, curati, avveniristici… Gli italiani sono all’avanguardia anche in materia tecnologica, soprattutto per quanto riguarda gli effetti luce. Io per fortuna ho avuto modo di girare un po’ e devo segnalare anche Miami e Londra come città piene di innovazioni, in continuo mutamento. Per quanto riguarda il pubblico il nostro meridione da grandi soddisfazioni in materia di sensibilità artistica…Ma la giusta atmosfera la si puo’ trovare a Parigi, come a Mosca o a NY. L’importante è documentarsi prima di scegliere il club dove andare”. 

 

Quante e quali sono le compilation da te realizzate? “Ho collaborato per anni alla direzione artistica del magazine Trend Discotec, e ai tempi pubblicavamo 2 compilation al mese…per circa 6 anni!  Da oltre 20 stagioni  faccio il produttore discografico e collaboro con le etichette discografiche italiane più accreditate, quindi mi capita di selezionare raccolte e mixare compilation di continuo. Anche questo è molto stimolante e richiede dein percorsi psicologici che non si immaginano”. 

 

Cosa consiglieresti ad un giovane che si appresta a svolgere il lavoro di dj?  “Coerenza, impegno e perseveranza, con la consapevolezza che si opera in un mondo professionale non ben delineato, quindi molto difficile e insidioso”.

 

Esiste una scuola di formazione per dj? Se si, dove si trovano? Se no, pensi che potrebbero essere utili? “Esistono varie scuole più o meno riconosciute e come primo approccio possono essere utili, poi bisogna aguzzare l’ingegno seguire e studiare dei modelli, per uniformarsi al loro stile, per rubare quanto più mestiere possibile, aggiungendo la propria sensibilità e ispirazione artistica”. 

 

Quale futuro per la musica? Continuamente contaminata da culture e sonorità diverse, dove l’elettronica avrà parte sempre più influente”