Striscia di Gaza: tacciono le armi, Israele si ritira dopo 22 giorni di guerra
Pochi passi al di là di un confine che è la ragione del violento contendere di due popoli ed è tutto finito …….. per adesso (di Monica Scotti)
La pace è tornata nella Striscia di Gaza dopo il ritiro, conclusosi il 21 gennaio, del contingente israeliano impiegato nel corso dell’operazione militare “Piombo fuso”. All’indomani dello storico insediamento del primo presidente afro d’America, Barak Obama, l’ultimo soldato agli ordini del premier Ehud Olmert ha attraversato il confine in direzione Israele.
E’ la realizzazione della tregua unilaterale annunciata domenica scorsa dal portavoce dell’esercito israeliano a cui è seguita l’analoga presa di posizione dei leader di Hamas: niente più razzi, niente più pallottole. Il ritiro dei soldati giunge proprio nel momento più acuto degli scontri che hanno caratterizzato una delle crisi di maggior impatto internazionale nel tormentato territorio Medio Orientale e che hanno causato la morte di oltre 1.300 palestinesi, per lo più civili, a cui si aggiungono 13 caduti fra i militari israeliani.
Ma sono già due le vittime delle bombe che i militari si lasciano alle spalle: due bambini traditi dallo scoppio ritardato di un ordigno inesploso.