Grande fratello edizione 2009. Disabità… sei stata nominata!!!

di Anna Laudati

"Sono cieco, non vedente, orbo, quello che volete, tanto è sempre la stessa cosa. Ma una cosa voglio dirvi: prima ancora che un non vedente, qui davanti a voi avete Gerry" (di Veronica Centamore)

gerri_gf_m.jpgGrintoso, autoironico, Gerry, 31enne, originario di Locri, impiegato all’Enac, così si è presentato ai concorrenti del Grande Fratelloe al pubblico al momento del suo ingresso nella casa. E quando Alessia Mercuzzi gli dice che nella casa ci sono tutte belle ragazza lui immediatamente mostra come funziona l’aggeggio che ha in mano che misura le forme e che Alessia da subito ribattezza "lo gnoccometro".

E’ ripartita così l’ennesima edizione del padre dei reality, “Il Grande Fratello”, quello che per primo ha portato alla ribalta questa sorta di esperimento sociologico, dove alcune persone vengono “rinchiuse” in una casa-reggia per un periodo che va da un minimo di una settimana a un massimo di tre mesi, guardati continuamente e morbosamente da chiunque ne avesse voglia e in qualunque momento, in pratica la festa di tutti i voyeur in giro. Scopo finale  del format oltre alla modica cifra di qualche milione di euro… la popolarità.

In pratica una sorta di scorciatoia  per tutti gli aspiranti detentori “del sacro fuoco dell’arte” che poi, invece, si rivelano essere, almeno per la maggiore, soltanto dei “prezzemolini” (cioè partecipanti in qualità di ospite-opinionista) alle varie trasmissioni televisive mediaset (ovviamente, causa contratto che almeno per un po’ ha il dovere di portarli in giro per il tubo catodico). Fin qui anche quest’anno tutto torna.

Stessa location, con qualche variazione di arredamento, stessi personaggi-stereotipi, che con grande dubbio avranno fatto le file interminabile per i provini visto che molti sono già noti al pubblico televisivo ma quest’anno bisogna trovare qualcosa in più che crei polemica e che porti la gente a vedere, per l’ennesima volta, questo reality. E dopo la bella straniera, i principi eredi di papi, la gattamorta, lo straniero irascibile, il padre e la figlia, la famiglia siciliana, l’omosessuale, il transessuale… quest’anno non restava altro che… la disabilità.  

E qui dovrebbe partire il plauso a un programma che si ricorda l’esistenza anche di queste persone. Nulla da eccepire nella scelta fatta, anzi… finalmente!!! Ma il pomeriggio in un noto salotto televisivo con ospite Annalisa Minetti (non vedente- splendida donna e altrettanto splendida voce) e altri, una signora del pubblico interviene, in merito alla questione sollevata sulla scelta della presenza tra il gruppo della casa, di una persona disabile. Subito è stata polemica! “E’ inopportuno, - ha dichiarato la signora - spettacolarizzare la disabilità”.

Ma chi l’ha detto che un disabile che appare in video automaticamente dia spettacolo?  Forse la signora  forse teme di essere “infastidirla” da quella presenza ingombra o si è accorta soltanto adesso dell’esistenza del diverso da lei? O ancora, ha avuto paura che  quella sia una vittoria annunciata? Come se l’essere disabile desse il patentino di persona encomiabile.

Sarebbe utile a questo punto una lezione sulla disabilità. I disabili pur nella loro comunanza sono tutti diversi tra loro, alcuni sono molto sensibili e disponibili così come altri sono “da non frequentare” proprio come i normodotati. Il disabile è tale fisicamente e agli occhi degli altri ma per il resto è una persona come tante dunque, perché non  dare a questo ragazzo la possibilità di mettersi in gioco? Perché un disabile non può avere delle velleità artistiche? Il problema non sta in lui ma in noi che dovremmo guardalo con gli stessi occhi con cui guardiamo gli altri e non “premiarlo” perché la vita gli  ha tolto qualcosa, la vita toglie come da sempre qualcosa a tutti non soltanto a loro inoltre … "Spettacolarizzare i problemi serve a sollevarli" (Fabrizio Dondolino –società Greed-).