Decreto antistupri: più sicuri con le ronde?
Il governo vara il decreto antistupro, ma al contempo tranquillizza la popolazione con la diffusione di dati sull’analisi delle violenze sessuali relativa al biennio 2006-2008 (di Chiara Marrazzo)
Lo scorso 20 febbraio 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il decreto legge contenente norme antistupro. Le misure prevedono un patrocinio gratuito per le vittime ed un inasprimento della pena per il delitto : l’ergastolo per i violentatori omicidi, aggravanti di pena per le violenze di gruppo e per quelle consumate sui minori, l’obbligo di custodia in carcere e la fine dei benefici carcerari per gli stupratori.
Le norme che più hanno destato contestazioni e discussioni in sede di Consiglio sono quelle relative all’istituzione di una ronda, ossia un gruppo di cittadini volontari destinati a vigilare sulla sicurezza dei quartieri. La tipologia di ronda istituita dal decreto legge prevede la partecipazione di ex agenti di polizia, dei carabinieri e delle forze armate che espleteranno la loro funzione senza l’ausilio di armi ed in perfetto coordinamento. “l’obiettivo – ha sostenuto Maroni – è quello di passare dalle ronde fai da te ai volontari per la sicurezza”. Secondo il Ministro degli Interni questo rappresenterebbe solo un modo per regolamentare un organo di fatto già esistente. Non è così tranquilla né l’opposizione né il Vaticano.
Piero Fassino ha definito “inaccettabili” le norme sulle ronde. Sulla stessa linea di pensiero il Segretario del Pontificio Consiglio dei Migranti, Monsignor Agostino Marchetto, secondo il quale l’istituzione delle ronde “ rappresenta un’abdicazione dello Stato di Diritto”. Ampie critiche arrivano anche dai giovani del Pd. “ Troviamo veramente inquietante il provvedimento” sostengono Luigi De Marco e Mirko Frattarelli, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Pescara Giovani Pd – Siamo di fronte ad un evidente deficit della cultura democratica. Le ronde sono anticostituzionali e in più sono stati sottratti 100 milioni di euro alle forze di polizia e carabinieri per sostenerle”. E continuano “ Il pericolo più grave è che questa misura possa consolidare un clima di intolleranza nei confronti dei clandestini, e instaurare nei cittadini una sfiducia nelle forze dell’ordine e la diffusione di una filosofia di autoprotezione”.