Freestyle: 30euro per un posto letto. Arriva in Italia l'albergo low cost

di Anna Laudati
Presentato a Milano un nuovo modello ricettivo "cheap and chic" (di Ivana Vacca) 

lowenergy.jpgFreestyle è il nuovo progetto di sviluppo alberghiero nato da una ricerca degli studenti del Master in Management del Turismo dello Iulm di Milano e dalla collaborazione tra la R&D Hospitality, società specializzata in servizi nel settore turistico-alberghiero, lo studio di architettura Montanari & Partners e la società di commercializzazione Htms International.

 

Il modello degli alberghi low cost, già diffuso con successo in Europa con i Cube austriaci e i  CitizenM olandesi dal design ultra-moderno, sarà ora adottato anche nel “Bel Paese” con la formula Freestyle. Due modi diversi di concepire l'unità camera. “Free” che prevede la condivisione di spazi con altre camere, ambienti comuni, in grado di favorire la socializzazione senza rinunciare alla personalizzazione, e “style” concepito come “spazio alloggio” di quattro o cinque posti letto distribuiti in unità in grado di rendere autonomo lo spazio di ciascun ospite. «Non si parla più di stanze – ha spiegato Giorgio Bianchi di R&D Hospitality - bensì di moduli ricettivi…

 

L’obiettivo è quello di introdurre nel mercato nazionale un albergo in grado di offrire un posto letto a trenta euro. Ci siamo ispirati alle realtà alberghiere low cost europee, ma sono stati modelli di riferimento anche Ryanair e Ikea». Il progetto è destinato prevalentemente alle nuove generazioni orientate ad uno stile di vita low cost ma senza rinunciare alla forma e al suo design. Il progetto prevede quindi target trasversali, dai giovani, alle famiglie, agli uomini d’affari a chi necessita di soste prolungate, che beneficeranno del modello alberghiero a basso costo, ma non a basso servizio. Tutto questo sarà possibile effettuando consistenti risparmi sui costi di gestione, con bassi investimenti strutturali, l’utilizzo di tecnologie eco-compatibili e la commercializzazione del prodotto via web. Sono previsti, inoltre, servizi a pagamento come lavanderie o bookshop, variabili in base alle esigenze del singolo albergo.   

 

Per ora, la città destinata a ospitare gli alberghi è Milano, dove i contatti con alcuni possibili investitori sono già avviati. L'obiettivo è quello di intercettare il flusso turistico atteso per l'Expo 2015. “Il supporto è in termini di know how per il progetto, siamo pronti a gestirlo, a offrire management, siamo pronti a commercializzarlo. Agli investitori diamo un prodotto finito". Gli obiettivi in termini di sviluppo? "Dieci strutture nell'arco di 5-6 anni. Dipende dagli investitori che troveremo” ha annunciato Gianni Martino dell’ Htms International responsabile dell'area marketing del progetto.«La tipologia ricettiva - ha spiegato l'architetto Antonio Montanari direttore tecnico dello studio Montanari & Partners - è flessibile: può interessare oltre agli imprenditori privati, gli enti pubblici: le strutture infatti possono essere utilizzate da subito o convertite dopo il 2015 in spazi di housing sociale". 

Ma tra le location possibili sono state individuate anche altri centri, come Torino, Bergamo, Pisa, Roma, Napoli e Sassari. Il piano di sviluppo punta alla diffusione su tutto il territorio nazionale, in particolare nelle zone già servite da hub low cost e che hanno forti punti di attrattiva come le università e i musei, in un contesto urbano dove è possibile potersi muovere con i mezzi pubblici e dove sono presenti anche delle forme di intrattenimento. Il progetto richiede investimenti per la costruzione pari a circa 106mila euro per camera e il piano prevede prevalentemente costruzioni ex novo. Prima apertura prevista per il 2011.