A Napoli la cultura queer "in ogni senso"
Dal 10 marzo, e nel corso dei cinque martedi che seguiranno, andrà in scena , nei due caffè napoletani del Penguin e del Volver, la rassegna dal titolo “In ogni senso”: un vero e proprio viaggio all’ interno dell'universo omosessuale (di Bruna Caiazzo)
L’iniziativa ideata da NapoliGayPress sotto la direzione artistica di Luca Mercogliano e patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Napoli, attraverso l’utilizzo di linguaggi differenti quali cinema, musica, letteratura e teatro, cercherà di approfondire il discorso riguardo la comprensione dell'identità sessuale gay; proponendo per la prima volta a Napoli spettacoli innovativi.
E’ con l’appellativo inglese di derivazione tedesca “queer”(l'insolito, lo strano e il traversale) che è stata definita questa nuova cultura. Una cultura il cui sfondo è quello di una sessualità "diversa" da quella comunemente intesa come "normale"; dove la ricerca insaziabile del proprio io diventa il principale obiettivo. Un io che si accetta ma che tante volte si cerca di reprimere e di celare, facendo trasparire una realtà ben differente.
Nella storia umana, l’omosessualità ha ricevuto disparate valutazioni, che vanno da una totale accettazione e integrazione fino alla condanna a morte. Insomma, una vita, quella degli omosessuali in costante “r”esistenza per la propria affermazione all’interno di una società non sempre aperta e tollerante. E’ proprio questo il messaggio che traspare dal progetto della giovane fotografa napoletana Luciana La manna. ®esistere, infatti, è il titolo di questa raccolta; scatti di vita omosessuale per gridare al mondo il sentimento di protesta, il "pride" di vivere dichiaratamente e liberamente gay o lesbiche. Con il vernissage di questa mostra si inaugura un calendario ricco di appuntamenti, fatto di incontri, proiezioni e performance sulla cultura gay che vede coinvolti artisti attivi in più campi. Il Penguin diventerà così palcoscenico di voci spesso poco ascoltate o addirittura prive di suono. Un doppio appuntamento quello di martedì 17, che vedrà susseguirsi prima la drammaturgia di Fortunato Calvino, poi “Genet(ico)”, una versione sonorizzata del capolavoro maledetto “Un Chant d'Amour” di Jean Genet.
Lo spettacolo, a cavallo tra proiezione e concerto jazz, riproduce un vecchio film degli anni ’50 che colpito dalla censura circolò in pochissime copie. Eppure da definirsi un vero inno all’amore, in cui il desiderio omosessuale è ammesso apertamente nonostante la sua realizzazione fisica è concessa solo nella sfera del sogno. Si distingue nella fitta programmazione l’ appuntamento del 31 marzo con la performance "Wunderkammer Soap". Una contaminazione di arti visive con la lingua del teatro; un cross-over tra immagine, video, testo che racconta di un travestito che dentro la sua stanza da bagno,prima di uscire per strada ripercorre la storia di un amore impossibile con un cliente che lo vuole chirurgicamente identico a Nicole Kidman.
“In ogni senso” si concluderà il 7 aprile con la lettura di “Questo Sol M’arde e M’innamora”, durante la quale saranno presentati al pubblico scrittori internazionali, impegnati nel raccontare l'affettività omosessuale nelle sue molteplici sfaccettature.