ICE: comunicare l'emergenza

di Anna Laudati
Quando i mezzi di comunicazioni possono davvero salvare la vita delle persone. E rispondere al loro originario fine primario: comunicare (di Gianfranco Mingione)

 

cellulare1.jpgIn Case of Emergency, ovvero un numero da chiamare in caso di emergenza. A rilanciare negli ultimi tempi questo importante acronimo via mail e sui vari siti che si occupano di soccorso, sono gli stessi operatori preposti al primo soccorso che sottolineano quanto sia importante memorizzare sulla propria agendina telefonica un numero di una o più persone che, ad esempio, in caso di incidente stradale, gli operatori del soccorso possano contattare informandola dell’accaduto. I soccorritori sono i primi a giungere sul luogo di eventuali incidenti e sottolineano come alle volte, il telefonino sia l’unico oggetto integro trovato accanto o addosso ad un ferito grave o non cosciente.

 E’ importante, a tal proposito, memorizzare un numero o più numeri di emergenza da poter contattare anche per permettere ai soccorritori di conoscere eventuali specificità della persona coinvolta nell’incidente, come ad esempio: il gruppo sanguigno, allergie a farmaci, malattie vissute ecc.. L’idea del “numero d’emergenza” è nata qualche anno fa, e a quanto riportano le varie fonti sul web, è di un paramedico inglese, Bob Brotchie, che propose tale prassi in seguito agli attentati alla metropolitana di Londra del luglio 2005: “Stavo riflettendo - ha affermato il dottore - su qualche chiamata difficile a cui ho risposto, dove le persone erano incapaci di rispondermi a causa delle ferite o della debolezza e noi non riuscivamo a capire chi fossero.

Ho scoperto che molte persone, ovviamente, hanno un cellulare e l'abbiamo usato per scoprire chi fossero. Mi è venuto in mente che se avessimo avuto un modo sempre uguale di cercare un contatto d'emergenza in un telefono cellulare, allora sarebbe stato più facile per tutti” (fonte http://www.prealpisoccorso.org/content/view/146/104/).Ovviamente, in caso vi siano più persone inserite sotto l’acronimo ICE, è bene specificare e far seguire  a questa parola un numero (ICE 1, 2, 2 ecc.) L’idea sta ricircolando sul web ed è veramente importante portarla all’attenzione di tutti, affinché ognuno di noi possa adeguarsi a questa consuetudine che si va diffondendo in molti paesi del mondo, conosciuta e riconosciuta a livello internazionale dalle varie autorità preposte al soccorso pubblico. Un ulteriore modo per aiutare tutti coloro che in un momento delicato, dove la tempestività delle informazioni è sovente fondamentale, si trovano a contatto con persone che hanno bisogno d’aiuto. L’unico appello possibile: aderire a questa iniziativa e far aderire i propri familiari e conoscenti.