Scandalo degli esami "comprati" alla Federico II
Notti intere passate sui libri e l’impressione tremenda d’aver dimenticato ogni cosa una volta che ci si siede davanti al professore per dare l’esame di turno: sono queste ansie e fatiche comuni ad ogni studente universitario…o quasi. C’è infatti chi studio e impegno ha deciso di saltarli a piè pari per giungere alla laurea in maniera veloce e “indolore”, chi gli esami li ha “acquistati” come merce al mercato.
E’ il quadro sconcertante messo in luce da un’indagine della procura di Napoli che ha recentemente portato lo scompiglio nella prestigiosa facoltà di Giurisprudenza della Federico II: una quarantina gli indagati (in massima parte studenti) e sette le perquisizioni effettuate dalla digos il 7 maggio scorso in abitazioni private (quattro le case di studenti controllate e tre quelle di bidelli e un segretario) e presso gli uffici della facoltà alla ricerca di libretti universitari e atti. L’inchiesta è partita da un esposto presentato dalla stessa Università, a seguito della segnalazione fatta da un bidello che aveva notato alcune irregolarità sui verbali di una seduta d’esame, le cosiddette “camicie”: una matrice apparentemente sbagliata.
Al momento sono stati effettuati controlli per il biennio 2007-2008, ma l’indagine potrebbe estendersi anche agli anni accademici precedenti. Sono a rischio le sedute di laurea. I più sorpresi e indignati per lo scandalo degli esami “comprati” sono gli stessi studenti della facoltà di Giurisprudenza. Sui forum di discussione in internet si leggono commenti feroci, increduli. E c’è persino chi ironizza “sono stato bocciato tre volte in procedura, un vero incubo, a saperlo che lo si poteva comprare non ci avrei rimesso la salute!”.