Festa "Amore 09" arriva la sentenza
Lunedì 15 giugno 2009 arriva la sentenza definitiva per Davide Franceschini, il 23enne che si è reso reo confesso dello stupro avvenuto alla Fiera di Roma la notte di capodanno nel corso della festa “Amore
La violenza è avvenuta presso i bagni della Fiera. Presenti in aula vittima e carnefice, i loro sguardi non si sono mai incrociati. Il dispositivo della sentenza arriva dopo un paio d’ore di camera di consiglio: il gup di Roma, Luigi Fiasconaro, ha deciso per 2 anni e 8 mesi di reclusione, invece dei 4 anni chiesti dal pm Vincenzo Barba e dei minimo 5 previsti dalla legge per questo tipo di reati, le accuse erano di lesioni gravi psicologiche e fisiche e violenza sessuale. Il caso è passato alle cronache con grande eco anche perché l’accaduto ha spinto il Governo ad approvare in tempi brevissimi il “decreto antistupro”. A causa di quel decreto, Franceschini finì in carcere su richiesta del pm ma venne immediatamente rimesso in libertà dal gip che giudicò eccessiva la misura cautelare.
L’imputato, comunque, nonostante ciò, rimane a piede libero e vi resterà fino all’eventuale sentenza definitiva di condanna. Inoltre si è stabilito che lo stesso paghi una provvisionale di diecimila euro in favore della vittima e tremila euro al Comune di Roma, entrambi costituitisi parte civile nel processo. Rapporto consensuale poi degenerato (questa è la verità del Franceschini). Il ragazzo era stato fermato il 23 gennaio e finito in carcere dopo la sua confessione. E questa assunzione di colpa, oltre alla sua giovane età, alla condizione di incensurato, all’appartenenza a una buona famiglia, gli aveva favorito la misura degli arresti domiciliari. Il 16 marzo torna in carcere sulla base del provvedimento emesso dal gip su richiesta del pm in seguito al decreto governativo in materia di sicurezza.
Il processo è iniziato con le domande del gup alla vittima. Alla giovane è stato chiesto che effetto le facesse rivedere Davide. «Brutto», è stata la risposta. La ragazza ha ripetuto il suo racconto: «Siamo andati in bagno per consumare della droga, io non volevo un rapporto sessuale». Visibilmente emozionata, ha retto a tutte le domande ma durante l' arringa della difesa è scoppiata a piangere, ed è stata accompagnata fuori dall' aula.“Sono sicura, non è stato mio figlio Davide” la madre del ragazzo, la quale precedentemente aveva dichiarato: “Lui non ha fatto niente sessualmente con quella ragazza perche' non ci e' neanche riuscito. La ragazza lo ha preso in giro e lui a quel punto l'ha picchiata. Ha avuto una reazione violenta perchè' si e' sentito preso in giro". La madre del giovane ha anche raccontato che "quando e' tornato a casa non era il mio Davide". L’avvocato della vittima si dichiara soddisfatto per il riconoscimento, avvenuto da parte del gup, del fatto che la sua assistita è stata vittima di violenza sessuale e di lesioni. Anche la vittima si ritiene soddisfatta della decisione presa dal giudice in quanto in questo modo è stata rivalutata la sua posizione visto che in precedenza era stata accusata di essersi inventato tutto o di essere stata consenziente.
Quella sera sono stati sessanta gli interventi del 118 fatti alla Nuova Fiera di Roma, medici e gli infermieri hanno soccorso sul posto sessanta ragazzi colpiti da malori per uso di droghe, abuso di alcol o contusioni e abrasioni subite candendo in terra. Sette giovani sono stati portati con ambulanze in ospedale perché intossicati da alcol, droghe e per abrasioni e contusioni subite tra la folla. La ragazza è stata soccorsa dopo essersi avvicinata ad una delle ambulanze che sostavano fuori i padiglioni della fiera. Presentava evidenti segni di violenza in alcune parti del corpo oltre a graffi sul viso e lividi intorno alla bocca. Era in evidente stato di choc, a detta dei soccorritori. E’ stata ricoverata nell’ospedale San Camillo. E adesso? Se la sentenza diventerà definitiva, Franceschini andrà in carcere, come conseguenza del decreto anti-stupri. In appello, dunque, il tentativo della difesa sarà di far cadere l'accusa di stupro, puntando sul fatto che un rapporto sessuale vero e proprio non c'è stato. Storia di giovani improvvisamente cresciuti a causa di giochi proibiti più grandi di loro.