Arriva Life: la sigaretta elettronica che spopola fra i giovani

di Anna Laudati
 

Sono quasi 11,2 milioni i fumatori italiani: 6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne. Arriva per loro un gioiellino della tecnologia per fumare pur non fumando (di Monica Scotti)

life.jpgIl fumo uccide, ma in Italia ancora in tanti  continuano a fumare o non riescono a smettere a dispetto delle campagne di sensibilizzazione sui rischi del tabagismo e i divieti sempre più severi che bandiscono i fumatori da locali pubblici e parchi (come a Napoli). Forse proprio da una simile osservazione è nata l’idea di alcuni imprenditori napoletani trapiantati in Lombardia che tanto successo sta riscuotendo, soprattutto fra i giovani: da un paio d’anni, infatti, è sul mercato LIFE, la sigaretta elettronica, un brevetto migliorato e certificato dall’omonima società di distribuzione italiana. 

 

Sembra una sigaretta ma non lo è: si vende in farmacia, non contiene tabacco, anche se rilascia nicotina mista ad aromi che ne simulano il gusto, non emette fumo ma vapore acqueo e per questo aggira i divieti ministeriali in quanto non genera fumo passivo. Insomma: un gioiellino della tecnologia che è stato perfezionato fino ad assomigliare in tutto a una vera sigaretta.L’ultima novità è la sua versione “mini” che sta spopolando nei locali notturni, negli uffici, nelle università, nei ristoranti, quasi una moda estiva data anche la possibilità di scegliere fra diversi aromi (ad esempio menta e vaniglia).

 

Come ogni moda che si rispetti la sigaretta elettronica ha generato imitazioni a volte, purtroppo, prive dei dovuti certificati di garanzia e crescente curiosità. “Life assomiglia ad una "sigaretta" e soddisfa le esigenze olfattive, visive e psicologiche dei fumatori risparmiando loro però l'inalazione delle sostanze contaminanti sprigionate durante la combustione, come ad esempio il catrame” - spiega Lisa Mazza, responsabile dell’azienda produttrice - “Pensiamo sia importante per chi fuma (giovani e non) la gestualità: la sigaretta non è solo fumo e nicotina, è un rito. Se quel rito a cui non si sa rinunciare fa meno male ai polmoni non può che essere un bene.”