Influenza suina in Gran Bretagna: studenti a confronto

di Anna Laudati
Secondo gli esperti il virus può risultare letale solo se non curato in tempo (di Monica Scotti )

influenza_suina._alboscuole.it.jpgIn estate studiare all’estero è sempre un’opportunità ghiotta ma agli studenti italiani ospiti nei college inglesi l’atteso viaggio oltremanica ha riservato una brutta sorpresa quest’anno: ad attenderli c’era il virus A/H1N1, la cosiddetta influenza suina. Dopo i primi giorni tranquilli, infatti, alcuni  ragazzi, di età compresa fra i 12 e i 17 anni originari di Peschiera Borromeo (Milano), San Benedetto di Montagnano (Pordenone) e Roma, che si trovano in istituti di Londra, Oxford e Birmingham, hanno iniziato ad accusare sintomi sospetti: più di 38 di febbre, tosse e mal di gola. Accertato il contagio di ben 50 studenti si è resa necessaria la somministrazione di cure. Attualmente però stanno tutti bene e molti sono da poco rientrati in Italia anche se la paura, soprattutto per i genitori, è stata grande.

Sono numerosissimi infatti i ragazzi già partiti o in partenza alla volta della Gran Bretagna con l’obiettivo di studiare l’inglese in un campus o di trovare lavoro e far pratica della lingua on-the-road e l’allarme contagio ha messo in crisi diverse persone, come dimostra il boom di chiamate al 1500, il numero verde messo a disposizione nei giorni scorsi dal Ministero del Welfare per fornire informazioni sull’infezione da A/H1N1. La paura della pandemia c’è e qualcuno ha pensato di rinunciare alla partenza, come Claudia 23 anni, studentessa alla Federico II: “I miei genitori mi hanno chiesto di rimandare e dato che pagano loro, non posso fare altrimenti”.

 

Non è d’accordo Andrea, 26 anni, iscritto a L’Orientale: “Non mi faccio fermare, parto lo stesso, la situazione è sotto controllo”. Dal Ministero arriva comunque un elenco di precauzioni generali per i viaggiatori: si ricorda che il virus A/H1N1 si trasmette in modo diretto attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie veicolate con tosse, starnuti, colloqui a distanza molto ravvicinata, e anche indirettamente attraverso la dispersione delle goccioline e delle secrezioni su oggetti e superfici, per questo si invita chi è in partenza per l'estero ad evitare luoghi affollati e manifestazioni pubbliche e a lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzioni detergenti. In caso di sintomi sospetti si consiglia inoltre l’assunzione di farmaci antipiretici, antinfiammatori e balsamici.

Secondo gli esperti il virus, che può risultare letale se non curato (soprattutto per i soggetti a rischio quali: persone affette da patologie respiratorie, donne, bambini) ma assomiglia a una banale influenza di stagione, sta circolando da almeno dieci anni, durante i quali ha colpito solo i maiali (da qui il nome “influenza suina”) per poi trasformarsi al punto da diventare contagioso anche per l’uomo (il contagio avviene da uomo a uomo, non da maiale a uomo). Al momento si cerca di evitare inutili allarmismi e non trova conferme neppure l’ipotesi di posticipare l’inizio dell’anno scolastico in Italia. L’unica certezza è che la campagna di vaccinazione contro il virus inizierà a breve in tutta Europa.