La tecnologia al servizio della diocesi di Napoli
di Anna Laudati
Due Baby-rapinatori a undici e dodici anni con i coltelli in pugno hanno voltato pagina. Dopo aver trascorso del tempo in carcere oggi i due sono "insegnanti di informatica" nella parrocchia del rione Salicelle di Afragola.
17 anni ciascuno educano i bambini del quartiere ad utilizzare i computer per studiare scienze e giografia. Si tratta del progetto di informatica promosso dalla diocesi di Napoli e dal ministero per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione.
Da 22 previsti nel 2006, i laboratori di informatica diventano 100 per un investimento per ogni centro telematico di 10mila euro, per un finanziamento complessivo di 300mila. I pc sono stati attivati a San Giovanni a Teduccio, nei rioni Berlingieri, Donguanella, Arenaccia, Fuorigrotta, Ponticelli; a Ercolano, Casoria, Marano, Torre Annunziata. Subito dopo l´estate, queste parrocchie saranno collegate in rete anche con alcune missioni in Africa.
«Così, riusciremo - dice il cardinale Sepe - a tenere lontano dalla strada almeno 300 ragazzi l´anno». Inoltre, al Vomero è in allestimento anche una postazione per disabili ed è prevista per fine anno l´istituzione di una "community" delle 100 parrocchie. E poi, una "Borsa Lavoro" online, dove i giovani potranno inserire il curriculum.
Il centro base dell´operazione è nel palazzo arcivescovile in largo Donnaregina, di modo che «quando c´è un´emergenza - spiega il cardinale Sepe - invece di prendere l´auto e visitare la parrocchia, in tempo reale posso inviare un messaggio a tutti i giovani collegati in rete».
La tecnologia al servizio della diocesi di Napoli per vincere la lotta al degrado. La curia è più vicina: basta un clice si va nella parrocchia di quartiere, collegarsi al pc e si colloquia direttamente, tramite "post" con il cardinale Sepe.