Sestri Levante. "Prendi pure il mio handicap". Brutte notizie per i parcheggiatori abusivi
E' di questi giorni una sensazionale notizia che riguarda i parcheggi abusivi. Un sensore collocato in ogni posto auto riservato ai disabili e un bollino da applicare sulla loro auto. Con questo sistema elettronico, a Sestri Levante i vigili urbani avranno sotto controllo in tempo reale la situazione dei parcheggi riservati ai disabili e potranno colpire gli abusivi, tempestivamente. L'innovativo sistema di gestione elettronica dei parcheggi riservati ai disabili, il primo in Italia, è stato realizzato dalla Volo spa, con sede a Sestri Levante, su incarico della Regione Liguria.
Luce rossa per l'abusivo e segnalazione immediata sui monitor dei vigili urbani, diritto del disabile salvaguardato e quindi, finalmente, dura vita all'abusivo. Questa geniale trovata è la conseguenza della dura vita che il disabile quotidianamente si trova a fronteggiare. Poi ci sono quei furbetti che con molta nonchalance esibiscono pass falsi o di persone chissà da quando defunte. Sarà un modo per ricordarle? Non crediamo sia questo il motivo più attendibile. Storie di quotidiana routine, di indifferenza e furbizia ma soprattutto di ordinaria mancanza di sensibilità e di rispetto per i diversamente abili. L'ex Sindaco di Roma Walter Veltroni si vide costretto a revocare l'incarico al Comandante dei vigili urbani della Capitale, in quanto lo stesso aveva parcheggiato la propria auto in zona rimozione in una delle strade del centro della città per andare a cena in un ristorante. Il Comandante avrebbe anche esposto sul cruscotto un permesso disabili scaduto per evitare che un carro attrezzi rimuovesse la sua vettura. Inammissibile un comportamento del genere proprio da un "tutore dell'ordine". Geniale, invece, è stato il tentativo di alcuni giovani volontari di arginare questo vergognoso e frequentissimo malcostume lasciando sul cruscotto di queste vetture abusive un foglio con su scritto: ‘se vuoi il mio parcheggio, prendi il mio handicap’.
Perché accadono queste cose? Perché siamo un popolo di furbi? Perché non ci sono controlli sistematici e seri? Nessuno si è scomposto quando si ci è accorti dell’esistenza di pass disabili falsi: tessere taroccate in maniera perfetta, rifinite nei minimi particolari. L'Italia è un popolo di gente d'ingegno peccato che questo genio quasi alle volte sia impiegato male. La famigerata arte italiana dell' arrangiarsi. Ci viene da pensare che talvolta il disabile viene strumentalizzato dalle persone che vivono intorno a lui per usufruire dei benefici di cui gode. Il contrassegno per invalidi, noto come “Pass per disabili” in origine era rilasciato dai Comuni ai disabili con carenza di capacità motoria negli arti inferiori o, in caso di disabile non autosufficiente, veniva assegnato al parente di primo grado o al tutore legale. Successivamente venne concesso a tutti gli invalidi parziali o totali, temporanei o permanenti, affetti da patologie più o meno gravi, previa presentazione di idonea certificazione che ne attesti lo stato di invalidità del soggetto. Ma cosa succede nella pratica? Muore il disabile ma il tagliando, seppur scaduto, viene ereditato dai parenti; oppure i tesserini si moltiplicano magicamente, contraffatti, falsificati, fotocopiati, riprodotti. Per fortuna è arrivata una buona iniziativa per arginare il fenomeno ma soprattutto per applicare la cara vecchia legge del contrappasso di dantesca memoria.
A Rieti ad esempio, il Sindaco Di Girolamo ha investito della carica di vigili per il rispetto dei parcheggi... proprio persone disabili. Sindaco: "Farò quello che due piccoli comuni hanno sperimentato con successo perché serve un controllo più attento contro gli abusi. I disabili, dopo una breve formazione, diventeranno ausiliari del traffico per controllare chi usufruisce di permessi e parcheggi riservati ai portatori di handicap e far finire una situazione insostenibile. Potranno fare le contravvenzioni e l'incasso andrà in parte al comune e in parte come sostegno economico alle associazioni dei disabili". Chiamatelo pure conflitto d'interessi ma in questo caso ci piace proprio.