Focus Impatto Giovani, Confindustria: "Fiducia nella ripresa, ma serve spendere bene fondi europei"
I risultati della ricerca realizzata con il supporto dell’osservatorio 4.Manager
Fiducia nella ripresa, grazie alle capacità individuali, ma anche al valore aggiunto di fare squadra, sia a livello generazionale che professionale. E' questa la sintesi emersa dalla survey 'Focus impatto giovani', dedicata alla percezione per il 2021 di imprenditori, manager e professionisti under 40 sull'economia, sul lavoro e sul tessuto produttivo, realizzata con il supporto dell'osservatorio 4.Manager. I nostri giovani vogliono essere ''motori della ripresa'' e sono scesi subito in campo con un primo step operativo concreto. Lo scorso dicembre è stato lanciato un focus di approfondimento, basato su una survey rivolta alle basi associative delle organizzazioni aderenti e incentrata su temi ben precisi: la fiducia nel 2021, le aspettative di investimento, lavoro e crescita, le priorità per il Recovery fund e le criticità da superare per far ripartire il Paese. Per la maggioranza degli intervistati, nonostante la grave crisi, la percezione del futuro resta positiva: per il 74,4% è molto positiva e per il 16,5% è abbastanza positiva. Il dato è confermato da due fattori: il 40% degli imprenditori prevede di assumere e il 46,6% ha in programma di investire nel corso dell'anno. Nel 44,4% dei casi, nel corso del 2021, le imprese prevedono di accedere alla misura che azzera i contributi per chi assume le donne mentre una percentuale più alta, il 62%, utilizzerà lo sgravio per l'assunzione dei giovani under 35.
Questi risultati, tuttavia, sono condizionati da fattori esterni e interni: la risoluzione dell'attuale pandemia incide per il 48,7% degli intervistati, mentre per il 40,4% è l'alleanza strategica tra imprenditori, professionisti e manager a fare la differenza. E se per il 2021, pur facendo leva sui propri sforzi, nel complesso la percezione degli under 40 appare positiva, la survey rileva grande preoccupazione sul Sistema Paese nel suo complesso: il 71,9% degli intervistati prevede che sarà un anno difficile per l'Italia. Tra i fattori che determinano questo sentiment negativo c'è l'eccesso di burocrazia (62,8%), la crisi economica (57,9%) e le conseguenze della pandemia sul tessuto sociale (46,9%), mentre per il 45,8% l'instabilità/conflittualità politica è in cima ai problemi da superare.
Secondo gli under 40, le priorità delle aziende per ripartire sono formazione, digitalizzazione e innovazione. Ma saranno necessari interventi a tutto campo come la riduzione fiscale (55,1%), lo snellimento della burocrazia (45,8%) e un'azione decisa sull'istruzione e la formazione (37,4%). Per quanto riguarda il programma Next Generation Eu, sono state individuate principalmente tre aree d'intervento su cui concentrare le risorse europee: la riduzione del costo del lavoro per il 53,8%, la sanità per il 37,9%, l'efficienza energetica e il digitale per il 37% Gruppo giovani, insieme ai giovani imprenditori Confindustria, ha promosso la creazione di Impatto giovani, una piattaforma di confronto tra le principali organizzazioni giovanili di manager, imprenditori e professionisti del Paese, pensata per trovare risposte e soluzioni alle tante difficoltà causate dalla pandemia. Hanno deciso di unire le forze e fare squadra, per affrontare una sfida storica: giovani Imprenditori Confindustria, Federmanager giovani, Gruppo giovani Imprenditori Confapi, Confartigianato giovani, giovani di Confagricoltura - Anga. E ancora: giovani imprenditori Smi Sistemamoda Italia, Confartigianato giovani Imprenditori, giovani Ance - Associazione nazionale costruttori edili, Aiga - Associazione italiana giovani avvocati, Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, gruppo giovani Federlegnoarredo, Aiop giovani - Associazione italiana ospedalità privata, associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni).
"Vogliamo contribuire - dice Renato Fontana, coordinatore Gruppo giovani Federmanager - a un piano di rilancio economico che prenda forma dal fabbisogno reale delle imprese e dalla nostra capacità progettuale per disegnare il futuro del Paese. Anche per questo abbiamo dato vita a 'Impatto giovani', l'alleanza di 13 associazioni under 40 che riunisce 100.000 imprenditori, manager e professionisti del settore pubblico e privato. Non possiamo più pensare con gli stessi schemi usati finora. La pandemia segna una netta discontinuità con il passato, quindi per dare nuovo slancio al Paese dobbiamo fare cose nuove e farle in modo diverso. Come esponenti della classe dirigente vogliamo ripartire e impegnarci perché il benessere collettivo diventi un obiettivo primario e perseguibile".
"Ci mettiamo in gioco ogni giorno - sottolinea - nelle aziende e non abbiamo timore di rischiare. L'indagine presentata oggi mette chiaramente in luce una visione positiva dell'associazionismo, in cui si condividono azioni e convinzioni per lanciare progetti concreti che possono portarci fuori dall'emergenza e risolvere anche problemi che ci portiamo dietro da anni e che conosciamo bene, come la bassa occupazione, l'eccessiva burocrazia, gli alti costi di esercizio per le imprese".
"L'analisi che emerge - precisa - costituisce un focus dettagliato, che potrà essere la base di partenza per formulare le nostre proposte alle istituzioni. L'auspicio è quello di uscire dalle logiche tradizionali che parlano solo in termini di costo del lavoro, privilegiando invece l'investimento nella formazione e nella crescita delle risorse umane. Solo se scegliamo una strada - basata sulle competenze, produrremo maggiore valore aggiunto e consentiremo al sistema di recuperare competitività". "Il 2021 - afferma -sarà un anno importante di transizione e come giovani di Federmanager sentiamo la necessità di imprimere una svolta al Paese. Impatto giovani vuole essere un esempio concreto della capacità di unire le forze, mobilitando le migliori risorse del Paese tra i giovani manager, imprenditori e professionisti. Una nuova Italia passa dalle nostre mani e dal nostro saper fare, e noi siamo pronti a dare il nostro contributo".
"La fotografia che consegniamo oggi - illustra il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano - dice che crediamo nel sistema Italia, siamo pronti ad investire, ad assumere, ad innovare già nel 2021". Tre i driver strategici su cui puntare, "formazione, innovazione e digitalizzazione", spiega Di Stefano. Ma "è evidente che questo quadro ricco di speranza e di fiducia, è al contempo ricco di preoccupazioni perché i mali storici del Paese rischiano di rallentare la ripresa", aggiunge. "Se è vero - avverte - che i Giovani sono stati i primi a risentire della crisi economica dovuta alla pandemia, contiamo di essere i primi, e non gli ultimi, nel Pnrr che è in fase di definizione in questi giorni. Gli imprenditori hanno fiducia nelle loro capacità e sono pronti ad investire e assumere nel 2021. Tuttavia - puntualizza - vogliamo che siano l'Italia e l'Europa a moltiplicare le occasioni di crescita e chiediamo al governo, come alleanza dei 'Giovani produttori', di non essere lasciati per ultimi nel piano di ripresa e resilienza italiano. Queste risorse dovranno essere incanalate su alcune priorità e investimenti come il lavoro, la sanità, l'innovazione e la sostenibilità".
"La fiducia per gli imprenditori - spiega Alfonsoluca Adinolfi, presidente Giovani imprenditori Confapi - è una via obbligata a maggior ragione in questo periodo, è oltretutto quanto emerso dal survey di Impatto Giovani, dove inaspettatamente per il periodo che viviamo, il 72% degli intervistati crede ancora nel futuro e dove una parte preponderante di questi prevede investimenti nell'anno corrente. E' necessario - suggerisce - ripartire senza asimmetrie per garantire che il sistema torni a crescere proporzionalmente e ricollocando i fondamentali economici alla base del nostro tessuto produttivo".
"Concordo - aggiunge - con le parole del ministro Giovannini e ci auguriamo che finalmente si riesca a creare, attraverso la propensione all'innovazione ed alla sostenibilità, un terreno fertile per far crescere le nuove imprese giovanili sul territorio,facendole poi radicare affinché siano parte stabile nel nostro ecosistema e non semplici meteore costrette e trovare fortuna altrove".
(Fonte articolo: Dire - fonte foto: Giovani imprenditori Confidustria from Facebook)