Londra.Un volto sfigurato per il Tg di Channel 5. Per il direttore James è "Un valore aggiunto"
«.. Siamo contentissimi di lavorare con lui e allo stesso tempo di dare vita al dibattito su una questione che riteniamo importante» lo ha dichiarato il direttore della testata, David Kermode (di Veronica Centamore)
L'Inghilterra ci mette la faccia. L'esperimento ha preso il via in seguito a un sondaggio per cui il 64% degli intervistati ha dichiarato di non avere problemi nel vedere un conduttore tv con il volto sfigurato. Il 44% addirittura ha dichiarato di approvare un tale cambiamento in televisione, solo il 21% ha detto di avere problemi a riguardo. Vi ricordate Guglielmo il dentone? Guglielmo il dentone alias Guglielmo Bertone (Alberto Sordi) è un uomo di vasta cultura ed abilissimo dicitore dotato di una fluente proprietà di linguaggio ma afflitto da un'enorme dentatura che gli deturpa il viso, nonostante ciò si presenta ad un concorso per il posto di lettore del telegiornale.
L'impaccio e la mancanza di franchezza da parte di tutti gli esaminatori non impediranno a Guglielmo "il dentone" di battere gli altri concorrenti e di ottenere l'ambito posto. Siamo nel 1965 ma oggi nel 2009 si è stati ancor più audaci. Dalla finzione cinematografica si è passati alla mera realtà. Il giornalista scelto per il tg inglese di mezzogiorno è sfigurato in viso a causa di un incidente stradale avvenuto all'età 18 anni. Quella compiuta dall' emittente britannica Channel 5 è una piccola rivoluzione rispetto ai normali canoni televisivi a cui solitamente il telespettatore è abituato. Una nuova maniera per sensibilizzare il pubblico ma anche un modo per «metterlo alla prova». Il conduttore in questione è James Patridge (la cui conduzione durerà una settimana in quanto in fase "sperimentale") direttore, inoltre, dell' associazione 'Changing Faces' che ha promosso la campagna contro i pregiudizi nei confronti delle persone che hanno dei difetti fisici, ha dichiarato: «Mettendoci la faccia per cinque minuti ogni giorno sarò in grado di sfidare le persone a essere consapevoli dei loro limiti culturali, anche inconsci. Alla fine dobbiamo essere informati, non intrattenuti». Che poi, in fondo, non è altro che il compito fondamentale che la tv di stato al suo nascere si era prefissata di mettere in atto.
Educare e Informare. Non a caso l'Unità linguistica d'Italia è anche una conseguenza del tubo catodico previo Garibaldi ovviamente. Il responsabile di questa campagna ha sottolineato come la televisione possa giocare un ruolo importante nell'accettazione della diversità e nella rottura di alcuni preconcetti. E ricorda di non dimenticare che queste persone hanno subito traumi e violenze. Quindi non sono dei mostri, piuttosto "vittime" di un evento che loro malgrado li ha resi "diversi". In Gran Bretagna sono 500 mila le persone che hanno un difetto al viso rilevante sotto il profilo psicologico o sociale (questo diventa un freno inibitorio molto importante, basti ricordare la passeggera acne giovanile che costringe da sempre alcuni giovani a restare chiusi in casa per giorni a causa di un foruncoletto un pò troppo presente). Il direttore del telegiornale, David Kermode ha assicurato che «James è un valore aggiunto al nostro programma di informazione e tutti siamo interessati a creare con lui un dibattito sulla questione sociale». La "questione sociale" e non un fenomeno da baraccone perchè James oltre a mostrare quella che è la sua fisicità ha tutte le carte in regola per "dimostrare" le sue capacità. E anche se fosse semplicemente una voglia di protagonismo da parte di un giornalista che vuol cedere alla velleità della telecamera... Perchè no! Almeno una volta tanto qualcuno che si mostra veicolando dei contenuti importanti e per tutti (anche soltanto facendo vedere) a dispetto di molti che pensano (e neanche tanto ci riescono per ovvi limiti mentali) a mostrarsi e basta, in barba ai contenuti e al rispetto per il telespettatore oltre che, per la sua dignità.
Onore al merito degli inglesi. E prendendo in prestito e adattandolo ovviamente al nostro bisogno il titolo di un film di Cliff Owen, diciamo: "Niente pregiudizi, siamo inglesi". Nella nostra società orientata all'immagine, l'immagine non è tutto. Questo è il messaggio che Walt Disney lanciò negli anni '90 con il film La bella e la bestia forse dobbiamo ricominciare a vedere i cartoons... o magari sperare che per le generazioni future, visti gli strumenti ludico-educativi a loro favore, molto più dei nostri di un tempo... non si dovrà neanche rispondere a un sondaggio per "vedere" la realizzazione di certe realtà inclusive. All incluse! Da adesso in poi...