Premier aggredito: la reazione dei giovani sul web

di Anna Laudati

Tredici dicembre 2009, piazza Duomo a Milano. Silvio Berlusconi interviene al comizio del PDL, viene ferito da un balordo. Oggi 17 dicembre il premier viene dimesso dall'ospedale (di Monica Scotti)

berlusconi_fasciato_pupia.tv.jpgConcluso il suo intervento il presidente del Consiglio si avvicina all’auto blu, circondato da guardie del corpo e simpatizzanti, sta per allontanarsi…poi il caos: tra la folla emerge la figura di un uomo di mezza età, è il 42enne Massimo Tartaglia che, in barba a misure di sicurezza degne del film “Guardia del corpo” con Kevin Costner, riesce a scagliare una miniatura (probabilmente in metallo) del Duomo colpendo Berlusconi dritto al volto. Sangue e urla. (foto pupia.tv)

L’aggressore viene fermato, il premier viene ricoverato al San Raffaele di Milano, sottoposto a una tac, in attesa di essere dimesso con una prognosi di 20 giorni: un dente saltato, frattura del setto nasale e labbro contuso. Le immagini di Berlusconi sanguinante e del suo assalitore fanno il giro del mondo, fioccano, come da copione, messaggi di solidarietà e qualche malumore in politica. Fin qui tutto normale. Ma i tempi sono cambiati, nuovi strumenti sono a disposizione di chi ha voglia di dire la sua e quello che anni fa sarebbe stato un episodio perfetto per le chiacchiere da bar e l’attività frenetica dei giornalisti “di professione”, oggi è diventato il tormentone preferito di un’informazione che viene dal basso, di un tam-tam di idee e parole che vedono i giovani in “prima linea”. E’ il popolo dei social network, di face book, di twitter, dei blog-diari di bordo. Già poche ore dopo gli avvenimenti di piazza Duomo la rete è stata letteralmente presa d’assalto dagli internauti:  gruppi di supporto dedicati a Massimo Tartaglia e a Berlusconi hanno iniziato a sfidarsi a colpi di iscritti. Tra chi condanna la violenza del gesto, definito vergognoso (sono centinaia gli iscritti a gruppi di questo tipo) e chi, invece, commenta con un ironico “si la prossima volta aggiustiamo la mira però” (360 iscritti al gruppo che “sottotitola” così l’episodio dell’attacco a piazza Duomo) e “la differenza fra Berlusconi e il suo aggressore è che il secondo sarà processato” , internet può dirsi “incandescente”. 

Ad oggi sono quasi 7.000 i fan ufficiali di Massimo Tartaglia, classe 1967, e 4.000 gli utenti che hanno voluto esprimere solidarietà al premier (le cifre sono in continuo aggiornamento).  Non mancano, inoltre, originali interventi satirici sull’episodio. Sta facendo il giro del web, ad esempio, un collage di foto che ritraggono il premier in compagnia di Barack Obama e sua moglie Michelle. Il breve fotoromanzo insinua che all’origine dell’aggressione ci sia l’eccessiva galanteria mostrata dal presidente del Consiglio nei confronti della first lady e la conseguente gelosia del presidente americano (corso ai ripari con l’aiuto di Chuck Norris). E’ stato creato anche un gruppo che mette in dubbio la verità dell’accaduto (“Berlusconi colpito, un bluff”, 80 iscritti circa) e sostiene la tesi della trovata “pubblicitaria”. La rete è stata scossa, infine, dalle proteste di utenti che si sono ritrovati iscritti a gruppi collegati ai fatti di piazza Duomo senza il loro reale consenso. Nello specifico il gruppo incriminato è “Sosteniamo Berlusconi contro i Fan di Massimo Tartaglia”, sono numerosi, infatti, gli iscritti a facebook che hanno segnalato l’irregolarità, ipotizzando che a un gruppo precedente (magari non a carattere politico) sia stato cambiato il nome dall’oggi al domani.

Il che fa riflettere sui rischi dei social network, arma a doppio taglio quando si tratta di libera espressione di idee, e offre materiale per una riflessione sui limiti e le ragioni della censura: i gruppi che inneggiano a Massimo Tartaglia sono stati duramente criticati e rischiano la chiusura. Oggi 17 dicembre, mentre Tartaglia è ancora trattenuto in carcere, il premier è stato dimesso dall'ospedale: "Mi rimarranno due cose come ricordo di questi giorni: l`odio di pochi e l`amore di tanti...."- lo ha affermato il presidente in una nota diffusa da Palazzo Chigi, pochi minuti dopo le dimissioni dal San Raffaele. "Se da quello che è successo deriverà una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato e più onesto nella politica italiana, allora questo dolore non sarà stato inutile..". Dopo questa nota, aspettiamo ansiosi le reazioni del giovane popolo della rete.