Cardinale Sepe: Uniti contro la camorra si vince 3-0
Sotto l’albero della lotta alla malavita, due protocolli d’intesa siglati tra Curia partenopea e Regione Campania per aiutare i giovani che vivono nei quartieri più a rischio della città a non finire nella morsa della camorra (di Andrea Pellegrino)
<<Se siamo uniti Napoli vince pure 3-0 >>. Lo ha detto il cardinale Crescezio Sepe, arcivescovo di Napoli, in occasione della firma dei due protocolli d'intesa.<< Fatti concreti come quelli di oggi – ha continuato il porporato - sono una soluzione per sconfiggere i malavitosi. Loro sono organizzati, forse molto meglio di noi. Hanno più denaro di noi. Ma se noi le forze le mettiamo insieme, facciamo squadra, allora Napoli vince. Non abbiamo alternative, del resto. O noi recuperiamo questi giovani o loro cadono nelle mani della malavita. Con questo progetto vogliamo togliere il terreno da sotto i piedi a questi malavitosi >>. I due protocolli, siglati poco prima di Natale, segnano un nuovo punto di partenza anche nelle relazioni tra Regione e curia.
Il primo protocollo chiamato 'Susete', che tradotto dal napoletano significa 'Rialzati', prevede la costituzione di due centri giovanili in due chiese della città, nei Quartieri Spagnoli e in piazza Mercato. Il secondo protocollo, 'Chiese aperte', prevede l'apertura di 25 chiese attualmente chiuse per farle tornare a essere luoghi di culto, inserirle nei flussi turistici e soprattutto farne luoghi di aggregazione sociale per i giovani.
Riguardo, in particolare, al protocollo 'Chiese Aperte', il cardinale ha spiegato che è solo l'inizio di un progetto più ampio che potrebbe portare all'apertura di tutte le chiese di Napoli attualmente chiuse per restituirle al territorio non solo come luoghi di culto, ma anche per il turismo e per farne dei centri di aggregazione sociale per i giovani. << Vogliamo contrastare la dispersione scolastica, la violenza giovanile durante gli eventi sportivi e recuperare i minori e gli immigrati che finiscono nella morsa della criminalità >> - ha detto il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.
<< Sono convinto - ha sottolineato il governatore Bassolino - che tanto lo Stato deve usare il polso fermo contro la criminalita' organizzata e contro i capi della camorra, tanto bisogna che lo Stato tenda la mano verso i ragazzi, di 15-16 anni, a volte disperati, senza lavoro, a volte senza una casa, che a un certo punto della loro vita possono entrare in ambienti sbagliati >>.