Donami le ali: a Roma la controinformazione voluta da cittadini

di Anna Laudati

Giornalisti, attori, registi, musicisti, si sono dati appuntamento a Roma per il terzo anno consecutivo per animare un incontro gratuito voluto da cittadini e pensato per cittadini (di Monica Scotti)    

domani_le_ali.jpg"Donami le ali”, ha un titolo evocativo l’evento di controinformazione che si è tenuto il 28 gennaio scorso, presso la Casa della Pace, a Roma. Michele Metta è uno degli organizzatori, lavora a questo evento tutto l’anno perché, come racconta il titolo della manifestazione, crede in “ali invisibili che portino lontano un messaggio, ali fatte del passa parola della gente, della voglia di capire e informarsi a dispetto di censure e distorsioni”. Sono proprio i fatti censurati, distorti e dimenticati i protagonisti assoluti dell’evento. Fatti raccontati per bocca di testimoni scomodi. L’atmosfera, nella sala dalle luci soffuse che ospita il palco sul quale si alternano i relatori, è spesso tesa. Fra il pubblico volti giovani e meno giovani si segnano per lo sforzo della concentrazione, bevono verità che non si ha la possibilità di ascoltare tutti i giorni.

 Gianni Lannes, giornalista investigativo e direttore di Terra, presenta la sua inchiesta sulle navi dei veleni che infestano il Mediterraneo, annuncia battaglia al Governo e si chiede come sia stato possibile in tanti anni non accorgersi delle numerose imbarcazioni cariche di rifiuti tossici e radioattivi fatte affondate poco al largo delle nostre coste.

Romolo Sticchi, inviato del tg3,  ricorda la strage di Castel Volturno in cui furono trucidati 6 lavoratori ghanesi per mano di killer del clan camorristico dei casalesi; la questione del dramma degli immigrati è toccata anche  dalla giovane attrice e regista Alessandra Magrini, che si scaglia contro i “nuovi” centri di identificazione ed espulsione. Napoli ritorna nell’intervento dell’inviato del Pais Miguel Morra, che parla dell”emergenza rom” a Ponticelli e in quello della cronista di giudiziaria Amalia De Simone, che dalle pagine di Epolis si è occupata più volte della piaga degli appalti pubblici truccati, della “mafia dei colletti bianchi”, attraverso vicende come quella che ha coinvolto l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex assessore al comune di Napoli Giorgio Nugnes, morto suicida un anno fa forse perché ricattato da agenti di un’ala deviata della dda.

C’è spazio anche per la questione del “segreto di stato” e dei misteri connessi alla strage di Bologna del 1980, a distanza di 30 anni non sono stati ancora trovati i mandanti. C’è spazio per Nassirya, che viene ricordata attraverso le parole del regista Aureliano Amadei, unico civile sopravvissuto all’attentato che ora viene raccontato nel film di prossima uscita “Venti sigarette a Nassirya”. C’è spazio per la musica. Unico filo conduttore di questi interventi è la libertà, la libertà di parlare, informare, di avviare un processo di riflessione e conoscenza che parte dal basso, dai giovani e che si spera capace di diffondersi come il vento, proprio come ali che passano di bocca in bocca.