Morgan dichiara di fumare cocaina: espulso da Sanremo
Ve li ricordate i tempi in cui Jim Morrison si faceva arrestare dopo i concerti? E le botte da orbi che si davano i Ramones? A guardare i tg in questi giorni sembra essere ripiombati negli anni ’80, “Sesso Droga & Rock’n Roll”. Ma questa volta è made in Italy, più casereccio e polemico. E il merito è tutto di Morgan, ex-cantante dei Bluvertigo, un paio di album decenti alle spalle, celebre più che altro per il talent show X-Factor. Giusto qualche giorno fa, infatti ha dichiarato al mensile Max di far uso ogni giorno di cocaina “non per lo sballo, a me lo sballo non interessa. La uso come antidepressivo”.
Imminente smentita del cantate (e contro-smentita della rivista), che solo in un secondo momento si accorge di aver provocato scandalo a corte: Mauro Masi e Gianmarco Mazzi, direttore di Rai Uno e Direttore artistico di Sanremo, lo sbattono fuori dal Festival. Ok, Morgan ha capito di averla detta grossa. Ma poi è tornato ieri sui suoi passi, e ai microfoni di Pierluigi Diaco, radio RTL 102.5, ha dichiarato: “Ho avuto momenti di debolezza, e lo ammetto, ma sono forte della convinzione che la droga fa male” e giustifica l’uso del crack per superare la morte del padre: “Gli artisti hanno da sempre una latente problematica che li porta alla tossicodipendenza”. Tornano i tempi in cui chi canta in palcoscenico deve avere dei seri problemi alle spalle, drogato per antonomasia. Infatti la ritrattazione non convince e fioccano le condanne: i quotidiani rincarano (il Giornale titola “Gli spacciatori sentitamente ringraziano”), il Codacons reclama, i colleghi si indignano. Si solleva la questione morale e il dibattito finisce, infine, in parlamento. Alessandra Mussolini propone il test antidroga per tutti i partecipanti. Ignazio
Tutti contro Morgan. E forse abbiamo dimenticato che la droga circola anche nella politica, che qualche tempo fa Le Iene portarono in tv il loro famoso (e censurato) servizio sull’abuso dei ministri. Forse dimentichiamo come lo scandalo Vallettopoli scoprì gli altarini del mondo dello spettacolo, meno sbrilluccicoso di quanto immaginiamo. Morgan è tutto questo. È l’uomo innervato di sostanze estranee, che nasconde il difetto dei suoi limiti. È lo stesso showbiz di cui lui fa parte: vuole questi scandali, sempre la medesima celebrazione, ma in forma differente. Solo qualche mese fa il tg5 aveva pizzicato Noyz (rapper romano, ndr) per una frase simile, e tutto finì nel giro di pochi giorni. Modello sbagliato per i giovani, si obietta. E Masi replica: “Potremmo ripensarci se Morgan accettasse un programma di recupero”. Ecco il nocciolo della questione: il problema si impregna del perbenismo diffuso e diventa una pantomima da soap televisiva. Ecco perché il mostro della droga viene costantemente sottovalutato.
Tutto questo anche se nessuna star muore più per overdose. A parte Jackson, ma è un’altra storia.