Stalking e "femminicidio": in Italia la situazione è allarmante
Napoli: molestava una 17enne, il fratello di lei lo accoltella. La notizia è di ieri, l’ultima di una lunga interminabile serie (di Monica Scotti)
Telefonate, appostamenti, molestie continue all’ex fidanzata/o. Si chiama stalking e in Italia è un reato perseguibile dalla legge dallo scorso febbraio (fino a 4 anni di reclusione per i persecutori e l’ergastolo se le minacce si concretizzano e la vittima muore). Ma è possibile, in qualche caso, che i ruoli si invertano e il “cacciatore” diventi “preda”? Sembrerebbe di si. E’ successo l’8 marzo a Ponticelli, periferia orientale di Napoli. (foto giornalelibero.com)
Un 14enne ha accoltellato un uomo di 28 anni, già noto alle forze dell’ordine, che da tempo molestava la sorella di appena 17 anni, con la quale avrebbe avuto in passato una relazione sentimentale. Telefonate, pedinamenti sempre più pressanti ai danni della giovane avrebbero fatto perdere la testa al ragazzino, che per difenderla si sarebbe scagliato contro il molestatore armato di coltello ferendolo al torace. L’uomo, finito sotto indagine per stalking, è attualmente in prognosi riservata, ma per i medici non è in pericolo di vita.
E’ una vicenda complessa e che fa riflettere quella che ha scatenato il violento raptus del minorenne (finito agli arresti con l’accusa di tentato omicidio), una vicenda accaduta proprio l’8 marzo, giornata in cui simbolicamente si festeggia la “donna”. C’è davvero poco da festeggiare, tuttavia, i dati parlano chiaro: secondo una recente indagine su 300 crimini commessi tra partner o ex partner, l’88% ha come vittime le donne e, nel 39% dei casi, si tratta di crimini annunciati poiché si consumano dopo un periodo più o meno lungo di molestie. Sono crimini di genere, che sembrano avere origine nella relazione di potere tra i sessi e che ogni anno mietono più di un centinaio di vittime. Sono stati pubblicati proprio in questi giorni anche i primi dati relativi alla ricerca sul “femminicidio” in Italia, ovvero un’analisi di tutti i casi di donne uccise riportati dalla stampa che sono riconducibili alla violenza di genere.
Nell'anno 2009 ci sono state 119 donne uccise (il dato è sottostimato poiché contempla soltanto gli episodi finiti sulle pagine di cronaca nera). Nel 2008, invece, sono state 112, nel 2007 107, nel 2006 101. Le percentuali sono, dunque, in lieve aumento. Tra il 2006 e il 2009 le morti totali sono state ben 439. Un altro dato agghiacciante riguarda, inoltre, il luogo del delitto, che quasi per il 70% dei casi è l'abitazione della vittima stessa, mentre l'autore della crimine è almeno nella metà dei casi (circa il 54%) un uomo normale senza precedenti di violenza, spesso un familiare o il partner.