Festa della Repubblica. Servizio civile e mondo militare uniti per la pace
I rappresentanti nazionali del Servizio civile sono favorevoli al dialogo col mondo militare e ad una partecipazione costruttiva alla festa della Repubblica (di Anna Laudati)
I Rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile, in un comunicato stampa diffuso oggi, hanno pienamente appoggiato il dialogo che si è aperto tra il mondo militare e quello della società civile avvenuto l'11 maggio scorso, ed in occasione della festa della Repubblica invitano tutti i volontari a parteciparvi con la bandiera della pace sulle spalle per rivendicare l'identità di “difensori della patria con mezzi non armati e nonviolenti”. "Come rappresentanza nazionale del servizio civile - recita il comunicato - abbiamo preso atto, con piacevole sorpresa, dell’incontro avvenuto, lo scorso 11 Maggio a Roma, tra il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini e gli organizzatori della Marcia per la pace Perugia - Assisi.
Crediamo, infatti, che il dialogo tra il mondo militare e quello della società civile, e in particolare delle associazioni e dei movimenti per la pace, possa essere un primo segnale di un percorso di sincera attenzione verso le posizioni e le analisi del conflitto di diverse parti sociali. Crediamo che oggi tale dialogo sia indispensabile, perché, come rileva lo stesso Camporini “le forze militari da sole non bastano”. D’altra parte, pur apprezzando il valore dell’incontro, crediamo di poter essere anche noi, come servizio civile nazionale, interlocutori istituzionali per un dialogo che tenda ad affermare pari dignità del mondo militare e di quello nonviolento, essendo il servizio civile istituto nazionale “finalizzato a concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari” (legge 64/2001). Per questo auspichiamo un dialogo e una collaborazione con il Generale Camporini, e più in generale con esponenti del “mondo militare” per pensare insieme possibili percorsi.
Proprio in vista di un possibile incontro pensiamo alla prossima festa della Repubblica del 2 giugno, spesso fonte di polemiche per la partecipazione dei volontari alla stessa, in programma a Roma, come un’occasione importante cui partecipare in maniera costruttiva, rivendicando i nostri valori storici, che provengono dall’esperienza dell’obiezione di coscienza, che non ha mai cercato lo scontro per lo scontro, ma piuttosto l'alternativa. Per questo invitiamo tutti i volontari che prenderanno parte alla manifestazione a parteciparvi con la bandiera della pace sulle spalle, rivendicando così la nostra identità di volontari in servizio civile, e quindi di “difensori della patria con mezzi non armati e nonviolenti”; difesa che l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile ha il dovere, per legge, di progettare ed attuare. Abbiamo scelto la bandiera della pace quale simbolo della nostra identità, ma anche come elemento di dialogo costruttivo, essendo la pace in sé fine ultimo e obiettivo che ci poniamo tutti - anche, a loro modo, i militari – che vogliamo costruire con mezzi pacifici e il metodo nonviolento.
Invitiamo chi non parteciperà alla parata ad unirsi alle associazioni del Tavolo Interventi Civili di Pace, a ponte Sant'Angelo dalle 10 alle 13:30."