Servizio Civile Nazionale: A tu per tu con il Direttore
Il Servizio civile si conferma, a quasi dieci anni dalla sua istituzione, come l’esempio piu’ innovativo e importante di difesa della patria attraverso un percorso di cittadinanza attiva giovanile. In questa intervista all'Onorevole Leonzio Borea, a capo dell'ufficio Nazionale del Servizio Civile, affrontiamo cosa è stato fatto in questi due anni per contrastare il crescente definanziamento del Servizio civile, le spese passate e nuove e, non meno importante, la riforma che dovrebbe condurre l'attuale sistema verso un profondo cambiamento a favore dei giovani, dei progetti e delle realtà territoriali. (Gianfranco Mingione)
Onorevole Borea quanto è importante per i giovani del nostro Paese il Servizio civile Nazionale?
Il Servizio civile assolve ad una funzione sociale che ha varie sfaccettature perché serve a sopperire a carenze, magari, del settore pubblico di assistenza ai meno fortunati, ai disabili, ai grandi invalidi. Esso dà a molti giovani l’opportunità di donare un anno della propria vita alla patria, al servizio del prossimo e a loro stessi poiché diventa un’occasione unica di formazione e di crescita personale. Piu’ volte ho sottolineato che il vero destinatario del progetto di servizio civile non è il terzo fruitore bensì il volontario che se affidato ad enti seri, quali sono quelli iscritti all’albo nazionale e con una storia certificata, riceve almeno 80/100 ore di formazione tra generica e specifica per essere messo nelle condizioni di divenire un reale protagonista nell’attuazione del progetto.
Siamo a pochi giorni dalla scadenza del Bando 2010 che prevede la possibilità per 19.627 volontari di partecipare a progetti in Italia e all’estero. Un’opportunità imperdibile per i giovani di servire il Paese e costruire un percorso di cittadinanza attiva; eppure negli ultimi anni i finanziamenti per il servizio civile hanno subito una forte riduzione passando dai 228 milioni del 2008 ai 170 milioni circa del 2010 (nel 2011 i fondi stanziati saranno meno di 120 milioni di euro). Cosa succederà in futuro? Quali sono le iniziative, di concerto col Governo, volte a rilanciare il Servizio civile?
Sin da quando mi sono insediato a capo dell’UNSC, nel giugno 2008, mi sono posto il problema dei finanziamenti. Notevole era il deficit di bilancio ereditato dalla precedente gestione dell’Ufficio, ben oltre 93 milioni di euro, diviso tra contributi previdenziali e fiscali non pagati , l’Irap – Imposta regionale sulle attività produttive - che ancora grava per l’8,5% sul Fondo nazionale. Siamo riusciti, a tempo di record e grazie all’impegno del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al Servizio civile, Senatore Carlo Giovanardi, ad eliminare il costo dell’Inps che gravava per il 25,4% sul Fondo, e a realizzare economie in grado di migliorare la performance economica del Servizio civile.
Come?
Sin da subito, grazie all’impegno e alla sensibilità del Sottosegretario Giovanardi, abbiamo attuato una serie di misure importanti: l’eliminazione del contributo previdenziale per i volontari che gravava per il 25,4% a carico dell’ufficio nazionale; lo spostamento al 2009 della partenza di 15.000 volontari previsti per il 2008 per risparmiare il 25,4% che ancora pesava sui volontari del 2008 (dal 2009 non paghiamo piu’ il contributo); ed infine, non meno importante, una gestione delle spese dell’Ufficio contrassegnata dal rigore e dall’efficienza. Il risultato? Nel 2009 abbiamo registrato un risparmio di ben 106 milioni di euro rispetto al bilancio precedente.
Eliminazione del contributo e gestione rigorosa dell’Ufficio. Misure importanti ma come la mettiamo con la riduzione del finanziamento pubblico?
Il finanziamento pubblico si è ridotto nel corso di questi anni, passando dai 300 milioni lordi di euro circa del 2008 ai 170 milioni del 2010, quest’ultimo dovuto anche alla scure del Ministro Tremonti, che inciderà negativamente anche sul Fondo 2011, perché il finanziamento da 170 si riduce a 120 milioni di euro (de facto sarebbero circa 100 milioni in virtu’ dell’accantonamento del 10%). E’ evidente che in qualità di capo dell’UNSC devo preoccuparmi innanzitutto di trovare le coperture finanziarie necessarie. A tal punto è necessario valutare qual è l’efficacia dell’attuale sistema che porta anche quest’anno l’Ufficio a dover dividere il 46% circa delle risorse finanziarie con le Regioni per l’attuazione di progetti che queste approvano in piena autonomia (tra i vari costi c’è anche quello relativo al supporto della formazione e comunicazione che le Regioni fanno o non fanno, poiché non c’è un obbligo di rendiconto). E’ evidente che se a questo 46% di risorse noi aggiungiamo l’8,50% per l’Irap – imposta sulle attività produttive a favore delle regioni – paradossalmente il fondo dell’Ufficio nazionale viene attribuito in maggior percentuale alle Regioni.
La riforma del Servizio civile mira a cambiare questo sistema?
E’ chiaro che tale sistema va cambiato ed in questa direzione l’Ufficio ha contribuito ad impostare la nuova legge che è stata recepita dal Consiglio dei Ministri, ed è diventata una proposta di legge governativa in data 3 settembre 2009.
La definizione dello “status” di volontario - al quale si dà una connotazione preminente di servitore dello Stato e quindi di volontario nel senso puro del termine, mosso da un principio prevalente di dono di sé, di gratuità che non è in contrasto neppure con la piccola indennità mensile che percepiscono gli stessi - porta anche ad eliminare l’Irap, che ancora oggi viene applicata seppure il volontario non svolga un lavoro (verrebbe così meno il peso dell’8,5% che ancora grava sull’ufficio).
La regionalizzazione che tanto divide: virtuosa o disgregante per il Servizio civile?
Con la riforma si spera poi di invertire l’attuale tendenza - che vede l’Ufficio nazionale finanziare con oltre il 50% circa dei fondi, i progetti di Servizio civile regionale – e far sì che possano essere gli stessi enti territoriali, se intendono investire nel Servizio civile, a investire e cofinanziare i progetti locali. Quindi parlando di cosa muta e cosa cambia nel sistema della dotazione finanziaria, rendiamoci conto che se l’Ufficio recupera il 100% delle risorse e le destina a finanziarie i progetti di Servizio civile per gli enti che sono iscritti al nazionale, daremo la possibilità agli enti di godere del doppio delle risorse che attualmente l’Ufficio dispone. Se poi le Regioni investono nel Servizio civile e si dichiarano disponibili a finanziare progetti di SCN - che possono continuare ad approvarsi in regime di autonomia - è evidente che ci sarà un rilancio del sistema perché ci saranno maggiori fondi a disposizione dei giovani che desiderano fare tale esperienza.
Sono passati due anni dal suo insediamento. Qual è il ricordo piu’ bello?
L’esperienza che sto vivendo è indubbiamente interessante ed importante. Tra i tanti ricordi, parto proprio col citare quello dei 150 volontari del progetto speciale Abruzzo con il Premier Berlusconi. In tale circostanza ho potuto ammirare il grande senso di responsabilità e solidarietà manifestato dai volontari che, davanti alla proposta del Presidente Berlusconi di aumentare l’indennità mensile a 500 euro mensili, hanno chiesto al Presidente del Consiglio di riservare tale piccolo aumento all’Ufficio affinché ancor piu’ giovani possano fare questa esperienza. Ciò fa capire che non è il denaro ad interessare i volontari, ma la leva motivazionale che li porta ad essere per un anno volontari del Servizio civile.
Un altro ricordo importante risale a poco dopo il mio insediamento, quando all’assemblea nazionale dei delegati, nel 2008, proposi l’eliminazione del contributo Inps a carico dell’Ufficio e la trasformazione della contribuzione in volontaria, con la possibilità di riscattare l’anno del Servizio a 40 anni successivi al proprio percorso di lavoro. Ho trovato grande maturità dei giovani i quali si sono resi subito conto della beffa, sostanzialmente ordita dall’Inps che ha ricevuto milioni per questa formula di contribuzione riservando loro delle briciole di appena 4 mesi di contributi equiparati a co.co.pro. Anche grazie alla responsabilità dei volontari delegati, alla loro sensibilità e maturità è stato possibile cambiare in meglio tale aspetto.
Per partecipare ad uno dei progetti in Italia e all'estero del Servizio civile consulta il bando www.serviziocivile.it
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