Servizio Civile. I giovani: "Quando si taglia si toglie"

di Anna Laudati

La parola al giovane William Bernardoni, delegato S.C. Regione Toscana (di Giuseppina Ascione)

bernardoni.jpgIl 17 dicembre si è aperto un tavolo di discussione sulla legge che regola il Servizio Civile. In questa sede verrà discussa anche l’annosa questione dei tagli previsti dalla finanziaria per questo settore. Abbiamo, ancora una volta, voluto ascoltare le ragioni di un delegato del Servizio Civile in merito a tale tema. William Bernardoni, Rappresentante dei volontari della Regione Toscana, ci dice cosa, secondo lui,  non va nell’attuale Servizio Civile e cosa farebbe per risolvere le difficili questioni di cui si viene a conoscenza in questi giorni.

Cosa pensi della questione dei Tagli previsti dalla Finanziaria al Servizio Civile? Da volontario, prima che da delegato sono contrario all’azione messa in atto dal governo per ridurre i tagli al Servizio Civile Nazionale. Qualche tempo fa è stata pubblicata su questo giornale l’intervista al delegato campano, Giovanni Coppola, mi piacerebbe partire da lì per spiegare la mia posizione in merito a tali tagli. Analizzando velocemente individuo alcune cose sulle quali non sono per niente d'accordo: viene detto che il bando speciale per l'accompagnamento di grandi invalidi e ciechi civili dovrebbe essere soppresso in quanto queste persone, con dei grossi disagi, usufruiscono già di una pensione d'accompagnamento.

Non posso però essere d'accordo: sappiamo benissimo che le pensioni d'accompagnamento spesso non sono sufficienti ad affrontare i problemi di questi invalidi e un volontario può sicuramente incrementare l'aiuto nei confronti di queste persone. Inoltre, svolgere la propria attività di SCN in questi campi richiede spesso grande forza di volontà e altruismo e risulta essere, dopo 12 mesi, un'esperienza formativa sia a livello professionale che a livello personale. Io credo che offrire un'opportunità di questo tipo a persone che non sono più autosufficienti sia la dimostrazione di una politica sociale ben sviluppata che punta, anche attraverso il SCN, a livellare le differenze sociali dovute a problemi fisici. Non comprendo proprio la necessità di fare tagli in questo campo.

Viene detto che anche i volontari in forza a enti comunali, provinciali o regionali, o in forza ai sindacati, sono uno spreco e non si avverte la necessità di questi volontari. Anche qui non posso che dissentire: parlando anche della mia esperienza, avendo svolto il Servizio Civile in un ente comunale, credo invece che i volontari in questi enti siano fondamentali, soprattutto oggi che i comuni non dispongono più delle entrate dell'ICI da poter reinvestire e visto che le assunzioni ormai non esistono più. Nel bando del comune in cui ho svolto il SCN erano presenti tre progetti: uno per la salvaguardia della cultura, uno per l'aiuto all'interno dei servizi sociali, uno per l'assistenza ai bambini nel dopo scuola e nei i campi estivi. Senza i volontari sarebbero stati tagliati o fortemente ridotti servizi fondamentali per un paese come la biblioteca, il recupero della memoria storica, i campi estivi per i bambini, l'assistenza ai ragazzi portatori di handicap.

Non so se Giovanni Coppola intendeva dire altre cose, ma anche affermare che sono "evidenti le perplessità che si evincono osservando i volontari impegnati presso le sedi comunali o i sindacati o uffici di grandi enti ed associazioni" e "basterebbe guardarli con attenzione per verificare l'inutilità di quel servizio che per giunta è una conseguenza di assunzioni avvenute tramite raccomandazioni" senza però portare esempi, senza approfondire mi lascia un po' l'amaro in bocca per due motivi: per prima cosa non mi è mai capitato di vedere e sentire parlare di "raccomandazioni"; seconda cosa, se ci sono persone venute a conoscenza di queste cose dovrebbero denunciare il fatto al proprio ufficio regionale per il Servizio Civile e, in extrema ratio, se non ascoltati, anche alle forze dell'ordine competenti.

Anche parlare di perplessità sul lavoro svolto dai volontari all'interno di enti pubblici mi lascia sbigottito e anche attaccato personalmente visto che ho svolto il SCN proprio all'interno di un ente pubblico impegnandomi sempre al massimo (come tra l'altro mi era richiesto). In fine, si parla di volontari che non svolgono il loro dovere, non presentandosi in servizio e che sono coperti da "favori politici". Sono accuse forti e situazioni da denunciare al più presto in modo da poter normalizzare certe situazioni togliendo i volontari agli enti che coprono certi fatti e estromettendo i volontari "fannulloni". Io credo però che queste siano questioni da porre all'attenzione di chi deve far rispettare le regole, e soprattutto per colpa di alcuni che abusano del SCN, non si può tagliare un'esperienza di vita che per migliaia di ragazzi è più formativa di 5 anni di università. 

Se i tagli previsti per il SC dovessero effettivamente verificarsi, quale pensi che sarà la maggiore perdita del Sistema Servizio Civile? Credo che la maggior perdita per il sistema del SCN siano i volontari. Senza volontari il Servizio Civile non funziona, smette di esistere. E senza fondi ovviamente va a morire tutto il sistema, perché si tratta sì di volontariato ma con precisi impegni e obblighi (come le 30 ore settimanali da effettuare) e quindi un rimborso, se pur esiguo, è sicuramente giusto che ci sia. Se morisse questo sistema andrebbero a sparire una serie di servizi aggiuntivi che ormai soltanto attraverso il SCN erano possibili. Migliaia di ragazzi e di ragazze non avrebbero più la possibilità di vivere un anno di crescita professionale e personale, lo stesso senso di difesa della patria "senza armi" che viene da una battaglia storica lunga decenni si perderebbe. Si rischia di perdere un patrimonio culturale, perché ormai il SCN fa parte della cultura italiana: i volontari oggi vengono, giustamente, rispettati e apprezzati per quello che fanno come i militari. Si rischia di perdere un patrimonio umano che è servito, serve e potrebbe servire, a rendere l'Italia un paese migliore. 

Sulla Gazzetta ufficiale del 29 novembre 2008 è stato pubblicato un decreto legge che toglie la possibilità ai volontari di ricevere i contributi per l’anno di Servizio svolto, salvo la possibilità di riscattarlo in seguito a spese proprie? Con il Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 si è modificato il trattamento INPS dei volontari in Servizio Civile. In questo campo manca sicuramente chiarezza, non è ben comprensibile come andrà a modificarsi il servizio previdenziale, ma di solito quando non c'è chiarezza vuol dire che si va verso un cambiamento drastico che non è di sicuro ben visto dalla gente.
E in effetti, da quello che si può capire, dal Primo gennaio 2009 i volontari si vedranno modificare in modo piuttosto discutibile il proprio sistema previdenziale che non sarà più a carico del Fondo nazionale per il Servizio Civile ma sarà a carico dai singoli volontari che dovranno riscattare l’anno di servizio civile dopo che ne avranno fatto richiesta all'INPS.
Ripeto che non ho avuto la possibilità di informarmi meglio, ma spero che venga fatta chiarezza perchè così come sembra stia cambiando il sistema previdenziale per i volontari non è assolutamente la strada giusta ma è soltanto l'ennesimo tentativo di effettuare tagli.

E' fuor di dubbio che questo è un momento di cambiamento per il SC, tu come interverresti per cambiarlo? Questa è una domanda molto difficile. Ovviamente se arrivano meno fondi sarà necessaria una ristrutturazione di tutto il sistema, gli sprechi reali sarebbero i primi a dover essere tagliati, ma credo che anche tagliando gli sprechi in ogni loro forma, con i finanziamenti stanziati difficilmente si arriverà a mantenere un numero di volontari in servizio simile a quello odierno. Il momento economico è complicato, non c'è bisogno di ribadire i problemi dell'economia mondiale in questa occasione. Però ormai stiamo vivendo in un sistema politico di tagli in settori nei quali sinceramente credo sarebbe giusto investire invece di tagliare. Rischiamo però di entrare in un discorso politico che ritengo inadatto al SCN che deve essere di tutti e per tutti. Purtroppo non posso dare una risposta precisa a questa domanda, dico solo che è giusto tagliare gli sprechi, ma gli sprechi reali e accertati, senza creare una caccia al fannullone che ultimamente è fin troppo in voga. E’ giusto punire chi sbaglia e se ne approfitta, ma non è giusto gettare ombre su un intero sistema. Altre soluzioni non credo siano possibili, se i finanziamenti saranno nettamente inferiori non ci saranno soluzioni se non quella di creare un SCN dove i volontari non percepiscono nessun rimborso, ma credo che non sia la cosa migliore. Il SCN ha obblighi e doveri, ti dà la possibilità di crescita e di valorizzazione delle tue capacità, ma richiede un impiego di tempo notevole e quindi è giusto che almeno un rimborso, come quello attuale, ci sia. 

Se potessi, dire qualcosa a quella parte di delegati e volontari che si dice favorevole ai tagli, cosa diresti per convincerli del contrario? Quando si taglia si toglie. E quando si tolgono fondi si fa quasi sempre male. Soprattutto è necessaria chiarezza. Perché ci sono questi tagli? Dove finiranno i soldi recuperati da questi tagli? Servono a risanare un buco nei conti delle Stato o vengono girati in altre attività? Quali attività? Verranno investiti per garantire maggiori progetti e quindi più volontari? Credo sia necessario farsi delle domande le cui risposte sono da ricercare anche nel passato, a dimostrazione che la questione non è politica, contro uno specifico governo: nel giro di due anni siamo passati da circa 51000 volontari a circa 32000. Io credo che chi è vicino al mondo del Servizio Civile, e crede nell'operato dei volontari, si debba soprattutto chiedere come mai i tagli avvengono proprio in questo settore che alla fine dei conti è uno di quelli che costa meno e offre di più.