Il Papa: "Aprire il cuore alle necessità dei poveri"

di Anna Laudati

Con queste parole il Santo Padre ha accolto le migliaia di giovani del servizio civile sabato 28 marzo 2009. Presenti all'evento l’on. Leonzio Borea, Capo dell’Ufficio nazionale per il Servizio civile e il Sen. Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Servizio civile. (di Gianfranco Mingione

 Un tempo mite ma non soleggiato ha accolto i giovani volontari del Servizio civile, i responsabili degli Enti  e gli operatori che seguono i giovani nei progetti di servizio civile in visita all’udienza papale. Sin dalle nove del mattino i molti volontari provenienti dalle varie parti d’Italia hanno iniziato ad affollare Piazza San Pietro. Dalle dieci circa un mare di colori, rosso, blu, giallo e altri ancora appartenenti alle diverse divise dei volontari, si è messo in coda per accedere alla Sala Nervi.

Pensata come un luogo in cui accogliere i fedeli in occasione delle udienze generali del papa, il grande auditorium fu progettato e realizzato dall’architetto Pier Luigi Nervi, su richiesta di Papa Paolo VI e inaugurata nel 1971. Ambizioso nelle forme e nella grandezza, colpisce lo sguardo dei visitatori per vari elementi:  dalla grande volta parabolica a doppia curvatura, alla sedia papale che come un punto di fuga prospettico racchiude su di sé tutta l’attenzione e si costituisce come luogo principe visibile da ogni parte della sala. Ma non meno importante è la solare scultura bronzea  dell’artista Pericle Fazzini, che rappresenta la Resurrezione di Cristo così come le vetrate ovali colorate, che immettono la luce all’interno della sala, di Giovanni Hajanali.

Alle ore 11, con un ritardo di un’ora sull’inizio dell’evento, la presentatrice Paola Saluzzi ha scaldato i giovani volontari rivolgendosi a loro come “il popolo del bene” oltre a leggere le parole di una lettera scritta da un volontario di nome Matteo, che ha ricordato l’importanza della vita e dell’aiutare il prossimo: “la vita è – ha affermato Matteo – ridare il sorriso a persone che lo hanno perso”. Dopo questa prima introduzione dell’evento, la presentatrice ha accolto il gruppo musicale degli “Ecoesperience”.  Il gruppo, accompagnato da un coro, ha aperto il suo repertorio con quello che è stato presentato come l’inno del Servizio civile. L’inno, dal titolo “Libera le mani”, è una canzone armonica, semplice che inneggia alla volontà e alla possibilità del cambiamento che si cela in ognuno di noi e  che si può manifestare proprio grazie alla partecipazione attiva dei giovani, e di tutti, alla costruzione del bene comune “senza andare poi così lontano, se vuoi te la cambia vita (il Servizio civile)”.

I giovani sono stati uno dei due elementi centrali della mattinata, che con l’arrivo del Papa, si è reso ancor più importante sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista valoriale. Il pontefice è giunto a chiusura della cerimonia per salutare le migliaia di ragazzi presenti e ricordare loro l’importanza della missione che essi svolgono nella società: “I giovani del Servizio civile – ha affermato il Papa – appartengono alla categoria della pace, sono strumenti di pace”. Il richiamo del Papa ai valori della pace ha avuto un accostamento anche nella figura di Gesù, che come uomo di pace, e non alla testa di un esercito, è venuto a portare un segno di cambiamento e di pace all’uomo.

Profondo poi il richiamo di Sua Santità di un assioma incontrovertibile: “resta vero l’assioma secondo cui combattere la povertà è costruire la pace (…) attraverso l’esperienza del Servizio civile il volontario può farsi promotore attivo della solidarietà concreta ed educare le giovani generazioni a sviluppare un senso di solidarietà sociale”. Durante le esibizioni musicali, così come durante l’intervento del Papa, i volontari hanno sventolato le loro sciarpe bianche con il logo del Servizio civile. Un mare bianco emozionante, che ha intonato le parole in musica della nota canzone di Lucio Battisti “Il mio canto libero”. Durante questa canzone, così come durante le altre eseguite dalla band come l’inno del Servizio civile, i giovani, in piedi e in un unico sentimento corale, hanno accompagnato il gruppo e il coro durante i passi più celebri del pezzo.

Un concezione moderna, civile, solidale sembra accomunare i valori e i giovani del Servizio civile anche attraverso alcune testimonianze dei volontari presenti all’evento: “non nascondo una forte emozione – ha  dichiarato Francesco Terranova, Delegato della Calabria ed ex volontario  – nell’aver partecipato e vissuto allo sventolio delle sciarpe bianche che sono poi diventate "fogli" sui quali segnare la provenienza da mostrare a tutti! Per dire "io c'ero!” E nella sala c’era anche Giada Montersino, volontaria del Piemonte, che pur non essendo particolarmente religiosa si è trovata lì in mezzo ai tanti giovani che come lei si emozionavano nel sentire le parole dell’inno “hai mai visto bambini piangere mentre la TV fa ridere"e sentire dire "Voi siete il bello di questo Paese".

In ultimo, ma non in ordine d’importanza, le parole del Rappresentante Nazionale Carmelo Interisano, che ha rilasciato, in primis, al nostro magazine il messaggio che il Papa ha voluto dare a tutti i volontari d’Italia: “S.S. Benedetto XVI durante l'incontro del 28/03/2009 ha personalmente rivolto, mio tramite, un personale ringraziamento a tutti i giovani volontari del Servizio Civile per l'opera che quotidianamente svolgono in difesa della pace e del bene comune”. L’auspicio per il futuro è che il Servizio civile possa sempre di più aprirsi ad eventi sia di rilievo nazionale, sia di rilievo locale sulla scia del dialogo, della comprensione e dello spirito solidale che accomuna tutti i volontari.