Perle di Servizio Civile: "Questo è il servizio civile che vorrei ."
Silvia Randelli, giovane ventenne di Troina, piccolo paesino dell’entroterra siciliano in provincia di Enna, racconta la sua esperienza di Servizio civile e suggerisce alcune idee progettuali di sc (di Gianfranco Mingione)
Perché hai scelto di svolgere il servizio civile e quale era la tua idea di servizio civile prima di intraprenderlo? Ho deciso di compiere tale scelta un anno fa per realizzare una nuova esperienza spinta dalla voglia incessante di scoprire un mondo nuovo che mi portasse dritto verso una crescita umana e sociale. Sentivo fortemente il desiderio di donare parte della mia giornata e del mio impegno ad una bella opportunità anche se inizialmente pensavo che il Servizio civile fosse fare del semplice volontariato. Ma poi sono andata a fondo ed ho compreso realmente cosa significasse portare avanti questa esperienza.
Di cosa ti sei occupata? Ho intrapreso il servizio presso l’istituto di ricovero e cura scientifico “Oasi Maria Ss.” del mio paese. Tale istituto svolge assistenza e cura in relazione a pazienti con ritardo mentale e involuzione celebrale senile. Il nome del progetto era “Mani che si incontrano”. Assieme ad altre sei colleghe gestivo la ludoteca: svolgevamo l’accoglienza alle famiglie che si recavano da noi per il ricovero dei ragazzi ed organizzavamo le feste occupandoci anche dell’animazione.
I ricordi più belli e quelli meno belli? Oggi posso dire che dietro quel semplice volontariato c’è di più: c’è un’esperienza che ti mette di fronte alla vita, quella vera, dove nulla è scontato; c'è un esperienza che ti permette di stare a stretto contatto con la sofferenza, rafforzandoti e dandoti il coraggio di vivere; c'è un esperienza che ti permette anche di immergerti nel "lavoro".
Ad oggi, quale è la tua idea di servizio civile? Beh, tra i ricordi meno belli della mia storia c'è il rimpianto per non essermi avvicinata subito al "piccolo uomo”, un ragazzo di ventisei anni, verso il quale non sono riuscita ad avvicinarmi sin dall’inizio perché vinta dalla paura nel relazionarmi con lui. Ma ricordo con immensa gioia la prima volta che lo abbracciai così come ricordo gli interi pomeriggi passati in ludoteca a cantare con i ragazzi, quando tutti seduti a cerchio cercavamo di intonare delle canzoni. Per non parlare delle belle feste di carnevale! Mi accorsi che una cosa ci univa tutti: la musica. Quando accendevamo lo stereo i ragazzi urlavano fortissimo di gioia e provavano a ballare. Ho visto in loro una grandiosa voglia di combattere…
Se fossi un progettista di servizio civile che progetto elaboreresti? Mi piacerebbe elaborare un progetto che attraverso le attività teatrali dia la possibilità alle persone disabili e al volontario di comunicare insieme attraverso il linguaggio gestuale e verbale ove sia possibile. Laboratori teatrali che inseriscano le persone disabili all'interno del gruppo dando la possibilità alle persone di potersi esprimere anche con piccoli gesti. Ma penso anche a progetti che abbraccino la musica, visto che ho avuto la possibilità di sperimentarli sulla mia pelle, al di fuori del Servizio civile e con ragazzi affetti da disabilità lievi. Il canto li rendeva felici.{jcomments on}