Servizio Civile: le rappresentanze di enti e giovani incontrano il Ministro Spadafora
Borrelli (Forum Nazionale Servizio Civile): "Il Ministro ha confermato che se non si riuscissero a individuare ulteriori fondi nel #RecoveryFund sarà impossibile prevedere per il 2021 quantomeno il contingente di 40.000 volontari del 2020"
Presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza del Capo Dipartimento Flavio Siniscalchi e del Capo Ufficio Servizio Civile, Titty Postiglione, si è tenuto ieri un incontro tra le principali rappresentanze degli enti di Servizio Civile e la Rappresentanza Nazionale degli operatori volontari.
A darne la notizia con un post su FB il Ministro Spadafora che esprime tutta la sua soddisfazione per “Lo scambio di idee e del dialogo avvenuto.Come sottolineato più volte, credo fortemente nel ruolo dei giovani volontari, soprattutto in questo difficilissimo momento storico. Durante il lockdown hanno dimostrato il loro valore e la loro generosità. Anche per questo continuerò a battermi per ottenere maggiori fondi per aumentare i posti a disposizione”.
La Legge di stabilità 2021 e le risorse necessarie sono infatti i due temi al centro del confronto in cui si è discusso anche dell’avvio dei progetti all’estero in tempo di Covid-19, della relazione annuale al Parlamento e dei tempi del prossimo bando ordinario.
Preoccupato per la situazione dei fondi il presidente del Forum Nazionale Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli, che commenta dalla sua pagina FB: “Il Ministro Spadafora ha confermato che qualora non si riuscissero ad individuare ulteriori risorse per il servizio civile all’interno del Recovery Fund sarà impossibile soddisfare il fabbisogno residuo di 140 milioni per il 2021, che consentirebbe di confermare quantomeno il contingente dei 40.000 volontari previsti per il 2020. Sebbene apprezzabile, la franchezza del Ministro Spadafora ha tuttavia spiazzato enti e volontari.Con i 90 milioni attualmente stanziati nel previsionale per il 2021 partiranno poco più di 16.000 volontari – spiega Borrelli - con un rischio altissimo di collasso dell’intero sistema. Negli ultimi 3 anni, ovvero dall’approvazione della riforma del 2017, gli enti hanno infatti investito ingenti risorse in personale e strutture per adeguarsi alle nuove sfide e ai nuovi oneri che la riforma ha imposto”.
Borrelli sottolinea che “Il Ministro Spadafora ha messo sul tavolo tutta la sua disponibilità e l’esperienza di questi anni ci ha mostrato quanto i suoi impegni siano stati assunti con determinazione e conseguenza. Ma il problema è serio e non possiamo esimerci dal rimettere, sin da oggi, la responsabilità principale al Governo e alla maggioranza di cui dispone in Parlamento. Occorrerà una mobilitazione ampia, interna ed esterna al Parlamento, trasversale a tutte le forze politiche e auspicabilmente sostenuta dall’opinione pubblica, per cambiare un dato finanziario, perché di un dato si tratta e non già di una generica preoccupazione, che ad oggi sembra mettere seriamente a rischio non soltanto migliaia di progetti e di servizi ai cittadini. A rischio saranno soprattutto le opportunità di impegno sociale, per altro retribuito, di decine di migliaia di giovani che vedono nel servizio civile un’opportunità di crescita e di inserimento lavorativo, nonché un sistema solido, economicamente autosufficiente giacchè non percepisce contributi dallo Stato, fatto di competenze e di 25.000 persone impiegate a tempo pieno che finiranno per infoltire pesantemente le liste della disoccupazione. Come se il Paese ne avesse bisogno” chiude il Presidente.
(Fonte foto: Vincenzo SApadafora from Facebook)