La pandemia? L’occasione per innovare il sistema Servizio Civile
La direzione da seguire ora è digitalizzazione, flessibilità e semplificazione.
Lo scorso 29 ottobre, in occasione della riunione della Consulta Nazionale per il Servizio Civile Universale, abbiamo messo un primo punto importante al “Piano dei lavori”che stiamo svolgendo insieme al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile per fare tesoro di quanto sperimentato nella prima fase acuta dell’emergenza.
Ci siamo dati il tempo per focalizzare cosa ha funzionato e cosa no ed il processo più riconoscibile è stato senz’altro quello della digitalizzazione, accolta positivamente e dalla quale non si deve tornare indietro: parliamo di una rivoluzione per un mondo che si fonda sulla socialità e sulla prossimità fisica con le persone e che, invece, si è reso conto di come il digitale permetta di attuare forme di aiuto talvolta anche più efficaci. L’emergenza, di cui purtroppo sta arrivando una seconda fase, ci ha offerto un nuovo modo di guardare le cose dove la direzione da seguire sarà, oltre alla digitalizzazione, la flessibilità e la semplificazione.
Nell’ultima riunione la Consulta ha discusso su quanto prodotto dai gruppi di lavoro incaricati il primo di indagare come le buone pratiche messe in campo durante la prima fase dell'emergenza potessero essere applicate all'ordinarietà, il secondo di guardare al processo selettivo in vista del prossimo Bando volontari per essere preparati ad una eventuale nuova ondata, che purtroppo sta già investendo il nostro Paese.
In tema di formazione pur tenendo fermo il timone sull’importanza che la modalità “in presenza” sia indispensabile, non si è potuto non riconoscere le potenzialità della modalità di formazione “a distanza” sincrona, caratterizzata cioè da una relazione docente-discente in real-time. Questa forma di apprendimento che offre una maggiore interattività rispetto all’e-learning asincrono - in cui il training avviene ad attivazione dei discenti - ha dimostrato di essere altrettanto valida se non a volte addirittura più efficace permettendo ad esempio alla Rappresentanza degli operatori volontari di poter intervenire in numerose sessioni formative. Nelle more di procedere all’aggiornamento delle Linee Guida sulla formazione si procederà anche nella direzione di semplificazione delle procedure di rendicontazione per gli enti.
In ordine alle procedure del prossimo Bando di selezione si farà riferimento al fatto che gli enti dovranno essere organizzati affinché sia possibile garantire colloqui di selezione da remoto nonché tutte le attività a questi collegati. Come Rappresentanza dei volontari, invece, abbiamo richiesto che gli enti pubblichino assieme alle graduatorie provvisorie, sul proprio sito web, la data presunta di avvio del progetto richiesta al Dipartimento. Una buona pratica messa già in campo da alcuni enti virtuosi che crediamo possa aiutare i futuri operatori volontari ad orientarsi.
Questi sono esempi di alcuni dei principi generali che abbiamo condiviso che saranno poi declinati in modifiche ed integrazioni ai provvedimenti di pertinenza.
Nelle prossime settimane la Consulta continuerà a lavorare in vista dei principali appuntamenti che caratterizzano il nostro sistema. Il terzo gruppo che infatti lavorerà alla “Circolare per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento”, ha preso il via già giovedì scorso, nelle prossime settimane avrà il compito di recepire il lavoro dei primi due gruppi di lavoro e di guardare all’applicazionedell’introduzione della prima Programmazione Triennale e del Piano Annuale 2020 da parte degli enti con un occhio attento a raccogliere il loro contributo per affrontare apertamente e responsabilmente eventuali riferimenti di criticità emersi in vista del prossimo avviso deposito Programmi.
Infine, il quarto gruppo di lavoro avrà allo studio una più ampia attività volta a verificare la possibilità di semplificare l’attuale procedura di iscrizione e di adeguamento all’Albo di Servizio Civile Universale che intervenga in modo puntuale sui nodi critici del processo.
Ore di incessante lavoro hanno coinvolto tutti i rappresentanti degli enti e delle istituzioni della Consulta, la Rappresentanza degli operatori volontari e i funzionari del Dipartimento che con dedizione e abnegazione, oltre all’ordinario, hanno inteso fermarsi ad una più ampia riflessione di sistema. Un’attività lodevole questa - ancor di più se si considera un quadro generale di emergenza che imporrebbe altre priorità - che manifesta l’importanza che riconoscono al Servizio Civile ed evidenza un sistema vivo ed impegnato nel sostenerlo e a reagire all’emergenza trasformandola in una straordinaria opportunità di miglioramento.