Servizio Civile Universale 2020: l’analisi del Forum Nazionale Servizio Civile sui numeri del bando
Quando le dimensioni non contano: “Anche i piccoli e piccolissimi comuni hanno potuto e saputo costruire reti ed esserne capofila, a dispetto di chi temeva che il nuovo accreditamento favorisse esclusivamente le grandi reti”.
Da due giorni è stato pubblicato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale il tanto atteso bando per la selezione di 46.891 operatori volontari che potranno candidarsi entro l’8 febbraio. Sono 2.319 i progetti da realizzarsi in Italia (39.538 volontari) e 111 all’estero (605 volontari), ai quali si aggiungono 385 progetti (6.748 volontari) finanziati con le risorse dalla misura Garanzia Giovani rivolti a giovani disoccupati.
“Per la prima volta dopo la riforma del 2017, che ha ridefinito la fisionomia degli enti di servizio civile con un nuovo accreditamento e introdotto la programmazione pluriennale, osserviamo il quadro complessivo che emerge da questa graduatoria in relazione ad enti, progetti e giovani” si legge sul sito del Forum Nazionale Servizio Civile.
Scendendo nel dettaglio il FNSC evidenzia che: “Nella graduatoria sono 219 gli enti presenti (il 57,9% dei 378 accreditati), con 676 programmi finanziati (l’86% dei 785 depositati a maggio) e tra questi spiccano, da un lato, le grandi reti che si confermano attori principali del sistema di servizio civile e, dall’altro, i comuni che facendo rete tra loro hanno ottenuto risultati positivi e, in alcuni casi, sorprendenti soprattutto in considerazione delle piccole dimensioni del capofila. La co-programmazione e la co-progettazione consentono, tuttavia, una lettura parziale della graduatoria rispetto a come il sistema di enti abbia realmente partecipato. Nella graduatoria, infatti, emergono esclusivamente i soggetti proponenti i programmi ed i progetti, nella qualità di capofila, il che non consente di verificare con esattezza quanti operatori volontari andrà effettivamente ad impiegare il singolo ente. In molti casi abbiamo rilevato una significativa differenza tra i numeri (progetti e volontari) che emergono analizzando la graduatoria a partire dagli enti proponenti i programmi, a fronte dei numeri che emergono, invece, verificando l’effettiva titolarità dei progetti presenti in graduatoria. Tra le due chiavi di lettura abbiamo privilegiato quella della titolarità dei progetti ritenendola più attendibile e di questa forniamo i dati più significativi”.
Guardando ai numeri: “I primi 10 enti (2,19% del totale in graduatoria) per numero di volontari assegnati sono grandi reti con esperienza pluriennale nel settore e radicamento su gran parte del territorio nazionale. Con 929 progetti (33% del totale italia+estero+GG) impiegheranno 17.295 volontari (36,88% del totale italia+estero+GG). La media dei volontari nei progetti delle prime 10 reti è di 38, con un picco di 139 volontari a progetto per l’Unione Italiana Ciechi. Sono solo cinque gli enti che hanno ottenuto oltre 2.000 volontari: Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia con 84 progetti per un totale di 2.996 volontari, di cui 59 progetti da realizzarsi in Italia per 2.256 volontari e 25 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 740 volontari; ANPAS con 45 progetti e 2.236 volontari, di cui 40 progetti da realizzarsi in Italia per 1.991 volontari e 5 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 245 volontari; Confcooperative con 203 progetti e 2.095 volontari, di cui 199 progetti da realizzarsi in Italia per 2.049 volontari e 4 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 46 volontari; AMESCI, primo ente presente in tutte e 3 le graduatorie, con 138 progetti e 2.076 volontari in totale, di cui 114 progetti da realizzarsi in Italia per 1.777 volontari, 14 progetti da realizzarsi all’estero per 64 volontari e 10 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 237 volontari; Arci Servizio Civile con 262 progetti e 2.049 volontari, di cui 246 progetti da realizzarsi in Italia per 1.973 volontari, 3 progetti da realizzarsi all’estero per 14 volontari e 13 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 62 volontari”.
Dall’analisi condotta emerge che in questo nuovo accreditamento al Servizio Civile in realtà le dimensioni non contano. “Se le grandi reti associative hanno confermato attenzione, capacità e competenze già note nel mondo del servizio civile, i comuni che hanno deciso di fare rete hanno invece rappresentato una novità. Tra i primi dieci comuni per numero di operatori volontari assegnati il 70% non supera i 15 mila abitanti e il 30% è al di sotto dei 5.000. Ciò significa che anche i piccoli e piccolissimi comuni hanno potuto e saputo costruire reti ed esserne capofila, a dispetto di chi temeva che il nuovo accreditamento favorisse esclusivamente i grandi enti. Il Comune di San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto (9.258 abitanti) è primo tra i comuni, con un totale di 5 progetti e 213 volontari, di cui 3 progetti da realizzarsi in Italia per 159 volontari, 2 progetti da realizzarsi con Garanzia Giovani per 54 volontari. Segue il Comune di Paliano in provincia di Frosinone (8.223 abitanti) con un totale di 4 progetti da realizzarsi in Italia e 205 volontari. Al terzo posto il Comune di Pietragallia in provincia di Potenza (3.992 abitanti) con 3 progetti in Italia e 188 volontari. La prima fra le città Metropolitane è Napoli (972.130 abitanti), classificatasi al 5 posto, con un totale di 3 progetti in Italia e 177 volontari. Roma Capitale (2.873.000 abitanti) è soltanto undicesima fra i comuni, con 4 progetti in Italia per 188 volontari. Il più piccolo dei comuni, tra quelli con un numero significativo di operatori volontari, è Ventotene (754 abitanti) con 4 progetti in Italia e 58 volontari”.
Leggi i numeri del Bando Servizio Civile Universale 2020