La ministra Dadone: "Potenziare Servizio Civile Universale e digitale"
L'intervento della ministra Dadone in conferenza unificata sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
"Nella Missione 5 è contenuto il progetto Servizio civile universale (Scu). E' un investimento triennale (2021-2023) di 650 milioni di euro sullo sviluppo personale e professionale dei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni che, attraverso l'impegno in progetti di servizio civile, maturano competenze per l'apprendimento permanente. Sono aumentati i settori di intervento dei progetti, si pensi all'agricoltura sociale o al turismo sostenibile che rispondono alle esigenze del pianeta e a quelle proprie delle generazioni di domani, per amplificarne l'efficacia e finalizzandoli ad obiettivi chiari, come quelli dell'Agenda 2030 Onu". Lo ha detto la ministra per le Politiche giovanili intervenendo in conferenza unificata sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
"Il Scu ha ancora tanti traguardi da raggiungere, l'obiettivo, da realizzare con i fondi del Pnrr, - spiega - è quello di garantire la partecipazione di tutti i giovani che intendono fare questa esperienza; agevolare la partecipazione dei giovani con minori opportunità perché diventi una leva di inclusione sociale effettiva; agganciare chi abbandona la scuola e non riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro; aprirlo a nuovi settori di intervento e nuovi ambiti dei progetti offerti quali quelli della transizione ecologia e digitale; anche attraverso il rafforzamento del Servizio civile digitale; rendere più stretta la collaborazione con le regioni".
Dadone ha spiegato che intende coinvolgere tutti gli attori interessati, istituzionali e, tra le altre cose" individuare strumenti più incisivi di valorizzazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti formativi acquisiti tramite il Scu e definire connessioni con altri strumenti nell'ambito dei programmi europei; una banca dati delle esperienze e delle competenze dei giovani, con una partecipazione volontaria ovviamente, che possa consentire di avere accesso alla certificazione aggiornata delle proprie attività svolte, che possa essere utilizzata a titolo curriculare e apprezzata e valorizzata dai datori di lavoro. Questa banca dati potrebbe essere collegata a analoghe banche dati di altri Paesi, in particolare europei, e contribuire ad un riconoscimento effettivo delle attività svolte". C'è poi "la misura Servizio civile digitale, un altro dei progetti delle politiche giovanili contenuti nel Pnrr.
L'iniziativa è stata proposta nel precedente Governo per sostenere la transizione digitale ed è funzionale a incentivare la creazione di posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi da covid-19, favorendo processi di upskilling e re-skilling. Il progetto, dal costo di 60 milioni di euro, prevede l'attivazione nel triennio di circa 9.700 volontari e almeno 100 enti per servizi di facilitazione di cui si stima usufruiranno nel triennio un milione di cittadini.
(Fonte articolo: Agenzia Dire - fonte foto: Dadone from Facebook)