Servizio Civile, ASC Aps: "2.500 giovani pronti a servire la comunità"
Quasi 300 progetti in tutt’Italia si riempiranno dell’energia e della volontà di circa 2.500 giovani (il 65% ragazze) che oggi iniziano l’anno di servizio civile con ASC aps: dal Piemonte alla Toscana, dalla Calabria alla Puglia, dal Lazio al Veneto, dopo un percorso che quest’anno è stato particolarmente travagliato riusciranno finalmente a vedere soddisfatto il desiderio di contribuire al bene del Paese.
Saranno accolti da quasi 900 organizzazioni operanti lungo la Penisola e anche all’estero, in Sudamerica, in Asia o nella vicina Slovenia.
Attraverso i progetti, i giovani vivranno le sfide di attività che spaziano dal coinvolgimento con i bambini, i giovani, gli anziani, all’inserimento nei musei e nelle biblioteche; dal sostegno alle donne oggetto di violenza all’accoglienza dei migranti. Dalla presenza nei luoghi della cura (case di riposo, residenze assistite) alle attività artistiche e di centri di aggregazione giovanile; e ancora la conoscenza della memoria del nostro Paese che si intreccia con la sua tutela, attraverso azioni di protezione civile e di tutela e promozione dell’ambiente. E durante l’anno impareranno a leggere i bisogni e le risorse delle comunità in cui vivono, contribuendo in modo pacifico e civile a affrontare anche i conflitti che le attraversano.
“Un’offerta di esperienze così estesa rende l’esperienza del servizio civile universale unica rispetto ad altre esperienze pubbliche proposte ai giovani e risponde sia alle molteplici esigenze sociali dei territori che alle diverse aspettative dei giovani” – dichiara Licio Palazzini, presidente di ASC nazionale Aps – “Dobbiamo valorizzare questa politica pubblica che vede operare insieme, con funzioni specifiche, Stato, Regioni e Province Autonome, Terzo Settore, Enti Locali, Rappresentanza degli operatori volontari. È un esempio concreto di sussidiarietà, testimoniato dal fatto che poche centinaia di operatori pubblici governano un’esperienza di 63.000 giovani in servizio grazie al ruolo degli enti accreditati, che non solo organizzano le attività, ma si fanno carico di funzioni burocratiche sempre più accentuate, dovendo quindi aumentare il cofinanziamento del Servizio Civile Universale.”
(Fonte articolo/foto: Arci Servizio Civile)