Giovani immigrati: esteso anche a loro il Servizio civile in Lombardia
La proposta: "Estendiamo il Servizio civile anche ai giovani delle seconde generazioni, a quei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, o nati all´estero e poi ricongiunti alle proprie famiglie" (di Monica Scotti)
Una cascata di palloncini gialli lasciati liberi nel cielo, si conclude così lo sciopero degli immigrati convocato per l’1 marzo che ha raccolto in 60 piazze, compresa la capitale, migliaia di lavoratori stranieri, quelli che sarebbe giusto chiamare “nuovi italiani”. Hanno sfilato contro la xenofobia, il razzismo, l’odio per chi è diverso ma presta un servizio indispensabile al nostro paese col proprio lavoro onesto, hanno sfilato con in mente i fatti di Rosarno in Calabria e l’obiettivo dell’integrazione.
Sembra aver risposto a tali istanze la proposta lanciata in questi giorni in Lombardia da Pietro Bussolanti, candidato del Pd alla Regione, che invita “estendiamo il Servizio civile anche ai giovani delle seconde generazioni, a quei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, o nati all´estero e poi ricongiunti alle proprie famiglie”.
In effetti la rivolta di via Padova, scoppiata a seguito dell’uccisione di un ventenne nordafricano, ha dimostrato l’esistenza di un “rischio polveriera” nelle grandi metropoli come Milano, dove gli immigrati si inseriscono con difficoltà nel tessuto sociale perché discriminati e vanno ad ingrossare le fila di veri e propri getti etnici. I numeri parlano da soli: in Italia nell’ultimo anno è stata calcolata la presenza di 4,8 milioni di stranieri; solo in Lombardia sono state raggiunte le 904.816 presenze; in particolare a Milano le stime più recenti ammontano a 371.670 unità. Moltissimi sono i cosiddetti ragazzi di seconda generazione, ovvero i giovani nati da genitori stranieri, ben 19.132. Non mancano i problemi legati alla presenza degli immigrati sul territorio e la proposta di aprire il Servizio civile alle Seconde generazioni sembra voler dare una risposta concreta che vada nella direzione dell´integrazione, ma anche del rispetto delle regole. La proposta prevede, infatti, un tirocinio formativo della durata di un anno, con un impegno orario annuale di 1056 ore, distribuite in 24 ore settimanali con un corrispettivo di 350,00€ mensili.
L’invito si rivolge a giovani immigrati di età compresa tra i 18 e i 28 anni, senza cittadinanza italiana, residenti o domiciliati in Lombardia, in regola con la vigente normativa per il soggiorno degli stranieri o dei comunitari in Italia e che possono dimostrare di aver frequentato almeno un ciclo scolastico in Italia. I giovani, che saranno selezionati da una commissione nominata dalla Regione, potranno essere ospitati in strutture e associazioni presenti sul territorio. L’estensione del Servizio civile agli stranieri consentirà loro di acquisire competenze professionali e sviluppare un senso di cittadinanza attiva e responsabile, incoraggiando al tempo stesso il processo di integrazione.