Varese. Esercizi di pace. Il parroco apre le porte della sua Chiesa per il Ramadam
Sono circa un milione e 200 mila i musulmani residenti in Italia. Il parroco della Chiesa dei Santi Nazario e Celso a Gallarante, per il terzo anno consecutivo, dona dello spazio ai fratelli musulmani per il Ramadam. (Ornella Esposito)
Il 10 Agosto ha avuto ufficialmente inizio il Ramamdan, il mese sacro dei musulmani fatto di preghiera e digiuno dall’alba al tramonto. Il Ramadan ricorda e festeggia il mese in cui il Profeta ricevette la rivelazione dell’arcangelo Gabriele, ed ha lo scopo di purificare i fedeli da tutte le cose materiali, pertanto, non è possibile mangiare, bere, fumare né avere rapporti sessuali. In Italia i musulmani residenti sono circa un milione e 200 mila che, per un mese all’anno, hanno l’ obbligo di osservare il precetto religioso.
La presenza dei musulmani e la loro religione sono oggetto, soprattutto dopo l’11 settembre, di numerosi dibattiti e posizioni contrapposte in tutto il mondo; ci si confronta con culture e tradizioni diverse che creano attriti sociali, soprattutto in comunità in cui non c’è disponibilità a conoscere l’altro ma si ergono barriere fatte di preconcetti quando poi, a ben vedere, l’Islam, ultima religione monoteista a nascere, ha molte cose in comune con il cristianesimo (da cui necessariamente fu influenzata), ed il Corano varie simiglianze con la nostra Scrittura Sacra.
Ad abbattere queste barriere, ci prova il parroco della Chiesa dei Santi Nazario e Celso a Gallarate, provincia di Varese che, per il terzo anno consecutivo, ha montato delle tende nello spazio dell’ex oratorio per consentire ai fratelli musulmani di svolgere il loro Ramandan. Don Adriano Colombo, come è riportato dall’intervista rilasciata al quotidiano varesenews, ha spiegato che non è stato facile fronteggiare le feroci critiche della gente; infatti proprio a Gallarate, qualche anno fa, il piano regolatore ha disciplinato che sul proprio territorio non possono essere previsti luoghi di culto diversi da quelli cattolici.
Coraggioso il gesto di Don Adriano che, così facendo, getta piccoli semi di pace nel tormentato terreno del dialogo tra le fedi; dal canto loro i fratelli musulmani rispondono ospitando, nel mese sacro, un dibattito sulla figura di Santa Maria e Gesù.
L’accoglienza dell’altro e la voglia di conoscerlo senza alcun pregiudizio sta alla base della pacifica convivenza tra i popoli, e don Gaetano ai giovani della propria parrocchia ha fornito, da ottimo educatore, il migliore esempio di come si fabbrica un piccolo mattone di questa pace. (foto tg24.sky.it)