Noi del rione Sanità. Storia della scommessa di un parroco e dei suoi ragazzi

di Ornella Esposito

Il libro che racconta la “rivoluzione” del rione Sanità, verrà presentato domani 30 maggio presso la Feltrinelli di Napoli. (Ornella Esposito)

don_antonio_loffredo_libro NAPOLI – Antonio Loffredo è un prete, e tutti sanno che un prete non può far miracoli. Ma lui, nella città di S. Gennaro, il sangue lo ha “sciolto”, o meglio lo sta sciogliendo.

Risvegliare le coscienze dei giovani che crescono nel Rione Sanità per trasformare il ghetto, ricco di bellezze architettoniche, in un polo d’attrazione per tutta la città e per ii turisti dando in tal modo ai suoi abitanti un lavoro e un futuro.

 Questo è il miracolo. Questo in principio il sogno, diventato “miracolosamente” realtà.

Don Antonio Loffredo, sfrenato sognatore, diligente ribelle, instancabile ricercatore di Bellezza, ci racconta nel libro “Noi del Rione Sanità”, edito da Mondadori e già disponibile in libreria, proprio questo sogno.

don_antonio_loffredoLa presentazione avverrà giovedi 30 maggio alle ore 18.00 presso la libreria Feltrinelli di Napoli in via S. Caterina a Chiaia, 23.

“Sanità deriva da “salubritas” – si legge nel libro di Don Antonio - perché in un passato glorioso qui si veniva per l’aria buona, tant’è che vi risiedevano prestigiose famiglie nobiliari”.

Ma alla Sanità non c’e (c’era) solo l’aria buona, ci sono anche tesori d’arte e di cultura unici al mondo.

Infatti, la favola che padre Antonio ci narra è pervasa dalla Bellezza, leva su cui poggia il riscatto di un quartiere difficile e troppo spesso oggetto di “safari televisivi e giornalistici”.

Il libro racconta un’altra Sanità possibile. Una Sanità fatta di un prete improvvisamente spedito nel 2001 nel cuore “malato” di Napoli che, con la pazienza e l’amore di un padre, è riuscito a mostrare ai giovani una strada diversa dalla illegalità e dalla violenza. Soprattutto, una strada percorribile. Il primo passo però era iniziare a sognarla.

Ed ecco che i sogni, con una buona dose di ostinazione e di epiche lotte contro la burocrazia, si tramutano in realtà.

Viene recuperata l’antica Basilica di San Gennaro Fuori le Mura, ricca di inestimabili opere d’arte ma diventata negli anni deposito della Asl, e ripristinato il cosiddetto «miglio sacro», l’antico itinerario dedicato al santo patrono.

Nel ex convento annesso alla maestosa Basilica di S. Vincenzo nasce uno splendido bed & breakfast,  e nel frattempo vengono aperte al pubblico le magnifiche catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, in parte ora restaurate, prima ammasso di laterizi.

I tesori della Sanità fanno qualcosa di molto concreto: danno lavoro regolare ai giovani del quartiere che, costituitisi in cooperativa sociale (“La Paranza”), gestiscono i luoghi d’arte (accessibili anche ai diversamente abili, rarità nella nostra regione) e diventano sapienti guide turistiche.

Il sogno continua. Nascono altre due imprese sociali: Iron Angels, una cooperativa di fabbri composta da tre giovani, che si occupa non solo dei lavori strutturali, ma anche di trasformare in oggetti artistici i disegni del famoso architetto Dalisi, e l'Officina dei Talenti, composta da cinque giovani, che si occupa invece di tutte le problematiche connesse all'illuminazione.

Il sogno però non nega i momenti di sconforto: “Ti scrivo – si rivolge nel libro Don Antonio al suo amico Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti – mentre qui fuori si spara”.

“Chi vive la Sanità – continua il sacerdote nell’epistola - assiste ogni giorno allo sboccio di nuovi segnali di speranza e poi, dopo tanta fatica, a volte la semplicità e la rapidità con cui vengono falciati via di netto fa calare la notte sul cuore”.

“Ma – conclude – il rione Sanità non ha smesso ancora di sognare”.

Dopo lo sconforto ci si rimbocca ancora di più le maniche, e grazie a sponsor privati come L’Associazione “l’Altra Napoli” ed ai finanziamenti della Fondazione con il Sud, il quartiere riprende a raccontare la buona novella.

Lo scorso anno viene ristrutturata la Casa dei Cristallini dove gli adolescenti disagiati e le oro mamme trovano accoglienza diurna ed hanno la possibilità di essere supportati nei compiti scolastici e non solo.

Allocato nella casa canonica della Basilica di San Severo, dal 2007 esiste un altro bel progetto di recupero scolastico e formativo per i bambini e le loro famiglie mentre quest’anno è stato aperto il Nuovo Teatro Sanità, ospitato nella Santa Maria della Sanità, e gestito dall’Associazione “Sotto ‘o ponte”.

Nasce l’orchestra giovanile “Sanitansamble”, esibitasi al cospetto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il Rione oggi è polo di attrazione per economisti, urbanisti, imprenditori, uomini d’arte e di cultura, e di buon cuore.

Forse all’inizio tutti, protagonisti compresi, hanno ritenuto  questo sogno assurdo, ma come dice Albert Einstein “se fin dal primo momento l’idea non è assurda, allora non c’è alcuna speranza che si realizzi”.

Per saperne di più: www.catacombenapoli.it.