Lavoro: Istat, metà Neet disoccupati cerca lavoro da un anno
Lo rileva l'Istat nel report 'Livelli di istruzione e ritorni occupazionali'.
Tra i Neet (Not in Education, Employment or Training, giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione) disoccupati in Italia, uno su due è alla ricerca di lavoro da almeno un anno (il 51,6%, una quota più alta di quella del 2020, 44,9%). Nel 2021, con la ripresa del mercato del lavoro diminuiscono i NEET disoccupati e quelli appartenenti alle forze di lavoro potenziali: aumenta dunque tra i NEET la quota degli inattivi che non cercano un impiego e non sarebbero disponibili a lavorare (35,9%, +2,7 punti), più frequentemente di genere femminile, con responsabilità familiari di cura e assistenza a bambini o adulti non autosufficienti.
La percentuale maggiore di inattivi si rileva tra i giovani NEET con al più un titolo secondario inferiore (45,1%), soprattutto se donne (56,8%). L'inattività è minima tra i NEET del Mezzogiorno, tra i quali ben il 71,0% (53,3% nel Nord e 64,1% nel Centro) si dichiara interessato al lavoro (disoccupati o forze di lavoro potenziali), a indicare come in quest'area del Paese le minori opportunità lavorative pesino di più sulla condizione di NEET.
Infine, anche sulla maggiore inattività dei NEET stranieri rispetto agli italiani incide la componente femminile.
Per quanto riguarda la transizione scuola-lavoro, l'Istat evidenzia poi come Italia sia ancora lontana dall'Ue: nel 2021, in Italia, il tasso di occupazione dei giovani in transizione dalla scuola al lavoro è stimato al 49,9% tra i diplomati e al 67,5% tra i laureati, valori inferiori a quelli medi Ue di 23,2 punti e di 17,4 punti rispettivamente. Resta ampio anche il divario con l'Europa nella formazione continua dei disoccupati, mentre aumenta la partecipazione degli adulti a corsi e attività formative.