Per il 50% dei giovani la scuola fa abbasta per orientarli nel mondo del lavoro
Pubblicati i dati relativi alla ricerca condotta da ‘Orienta’ durante il tour promosso in 10 scuole superiori di diverse città italiane
Il 20% degli studenti crede nei social quale principale strumento per trovare lavoro ma l'84% non ha ancora attivato un profilo Linkedin (il principale social professionale al mondo). Il 50% si dichiara soddisfatto dei programmi delle scuole di orientamento al lavoro, contro il 38% che dice di non esserlo. Tra i canali formali di ricerca ritenuti più efficaci prevalgono nelle indicazioni: le agenzie per il lavoro con il 31%, seguite dagli uffici placement di scuole e università con il 19% e il 16% le società di ricerca e selezione. Solo il 10% ha indicato i centri per l'Impiego.
Tra i canali informali prevale l'indicazione dei social network con il 21%, seguito dalle amicizie con il 19% delle risposte. Le associazioni professionali e di volontariato sono indicate dall'8%.
Il curriculum è ritenuto lo strumento più importante per la ricerca del lavoro, indicato dal 35% dei rispondenti. Il 19%, invece, crede in un'ampia e vasta rete di relazioni e il 15% nella creazione di un profilo Linkedin. Curiosità: il 7% ha indicato nelle conoscenze importanti, soprattutto in ambito politico, lo strumento migliore.
L'aspettativa più importante rispetto alle azioni che la scuola dovrebbe intraprendere riguarda le gite del lavoro, con l'indicazione della percentuale più alta, il 34%, seguita da corsi ed eventi su orientamento e mercato del lavoro con il 29%. Solo il 17% ha indicato più ore di alternanza scuola-lavoro.
Questi i dati principali emersi dalla ricerca condotta da ‘Orienta’ durante il tour promosso in 10 scuole superiori di diverse città italiane, da Nord a Sud, che ha visto la partecipazione di oltre 1.500 studenti delle classi quinte. Scopo dell'iniziativa di ‘Orienta’, durata circa 6 mesi, è da un lato promuovere tra gli studenti delle scuole superiori attività pratiche di orientamento al lavoro, valorizzando anche strumenti meno conosciuti come il networking; dall'altro far emergere il livello di conoscenza e di consapevolezza degli studenti rispetto alla prospettiva del lavoro.
Come presentarsi competitivi al mondo del lavoro grazie al network è il focus dell'iniziativa. Il networking è la capacità di creare relazioni utili alla propria prospettiva professionale e occupazionale, ritenuta una fondamentale soft skill. Il 45% dei ragazzi ne ha sentito parlare ma non sa di cosa si tratta e il 19% non la conosce, mentre il 36% dichiara di conoscere il tema. C'è, tuttavia, un'ampia consapevolezza su cosa non è il networking. Il 61%, infatti, afferma che non va confusa con la ''raccomandazione'', indicata solo dal 9% degli studenti.
''I risultati della ricerca di ‘Orienta’- spiega Marco Vigini, direttore servizio welfare Bnet-young di orientamento al lavoro presso ‘Orienta’- nonostante alcuni progressi, evidenziano che c'è ancora molto da fare per migliorare l'orientamento degli studenti verso il mondo del lavoro. E' fondamentale iniziare a lavorare fin dalla scuola secondaria sullo sviluppo delle soft skills, competenze trasversali, che diventano sempre più decisive nel contesto lavorativo moderno. ‘Orienta’, con questo secondo road show, vuole essere concretamente al fianco degli studenti, promuovendo iniziative che valorizzano il networking, fondamentale per aprire porte verso nuove opportunità professionali".
"La nostra responsabilità sociale - afferma - ci chiama a un impegno concreto. Ritengo che ognuno di noi può fare la differenza, oggi più che mai. Uniamoci per costruire un percorso che non solo prepari i giovani al lavoro, ma che li ispiri a trasformare il mondo, una connessione alla volta. E' responsabilità di tutti noi contribuire a un cambiamento positivo, cooperando per creare un sistema educativo che prepari adeguatamente i giovani alle sfide future evitando dispersioni e creando valore per il sistema paese''.