Scuola: al via il mese delle "stem"
Prende il via "Il Mese delle STEM", l'iniziativa del MI per promuovere negli istituti attività e momenti di approfondimento sulle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), coinvolgendo soprattutto bambine e ragazze.
Sono pronti oltre un miliardo di euro del PNRR per rafforzare lo studio di queste discipline."Nelle nostre aule costruiamo l'uguaglianza dei diritti e le pari opportunità, così come prevede la nostra Costituzione - dichiara il Ministro Patrizio Bianchi -. Siamo impegnati a rafforzare la missione educativa del sistema di istruzione, a offrire opportunità di crescita e formazione diversificate, promuovendo l'avvicinamento delle nostre bambine e ragazze alle cosiddette discipline STEM, quelle scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, matematiche, perché vogliamo che ogni giovane possa confrontarsi con tutti i campi del sapere e dare il proprio contributo senza pregiudizi. Una società è viva e in salute se riesce a dare spazio alle intelligenze di tutti. A breve emaneremo un bando che destina oltre un miliardo di euro al rafforzamento dello studio delle STEM, per far crescere la cultura scientifica e garantire pari opportunità e uguaglianza". Bianchi ha partecipato alla cerimonia per la Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è tenuta al Quirinale e in diretta su Rai Uno. Prima dell'evento, sono state premiate le scuole vincitrici del Concorso nazionale "Giovani donne che progettano il futuro", promosso dal Ministero dell'Istruzione, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Quest'anno, inoltre, l'8 marzo è la data simbolo dell'avvio de "Il mese delle STEM". L'iniziativa del Ministero dell'Istruzione, che torna dopo la sospensione dovuta all'emergenza sanitaria, e ha l'obiettivo di promuovere momenti di approfondimento sui temi dell'uguaglianza e delle pari opportunità, oltre che incoraggiare lo studio delle discipline STEM, soprattutto tra le bambine e ragazze che, spesso, scontano lo stereotipo di genere della presunta scarsa attitudine delle studentesse verso queste materie.
Nell'ambito del "Il mese delle STEM", il MI bandisce il Concorso nazionale "STEM: femminile plurale". Gli istituti scolastici potranno presentare i loro progetti su scoperte innovative effettuate da donne che hanno apportato un contributo fondamentale all'evoluzione delle discipline STEM o sugli ostacoli e i pregiudizi per le donne nell'accesso allo studio di queste materie, sia nel passato che nel presente. Il termine per inviare gli elaborati, tramite la piattaforma www.noisiamopari.it, è il prossimo 9 maggio.
Con riferimento alla diffusione delle discipline STEM, nel corso del 2021 il Ministero ha già messo a disposizione delle scuole oltre 100 milioni di euro per realizzare nuovi laboratori e spazi dedicati a queste materie all'interno delle aule e per favorire una didattica innovativa. Sono stati oltre 6.500 gli istituti che hanno potuto beneficiare dei finanziamenti. Con queste risorse 5.696 scuole si doteranno di strumenti per l'osservazione, l'elaborazione scientifica e l'esplorazione tridimensionale in realtà aumentata, 5.533 istituti si sono dotati di attrezzature per l'insegnamento del coding e della robotica educativa, 5.049 di dispositivi per il making, per la creazione e la stampa in 3D.
Alcune delle studentesse che hanno partecipato alle iniziative finanziate con questi fondi o stanno frequentando corsi tecnico-scientifici hanno testimoniato in un video, che viene messo a disposizione oggi, in occasione dell'8 marzo, l'importanza e l'efficacia di questo impegno per il futuro delle ragazze e dell'Italia.
"Le STEM fanno capire a noi donne che c'è la possibilità di scegliere il nostro futuro indipendentemente dai ruoli che ci vengono già imposti dalla società", afferma Emily dell'IIS "Luigi Einaudi" di Roma ", mentre Chiara dell'ITI "E. Majorana" di Brindisi riconosce la necessità di un cambio di passo: "Penso che in passato tante menti femminili brillanti non abbiano avuto l'opportunità di emanciparsi e di esprimersi e che abbiamo perso tante occasioni per ascoltare le donne nella scienza". Una consapevolezza condivisa da Jinell dell'IIS "Luigi Einaudi" di Roma: "È arrivato il momento di dire: 'Adesso tocca a noi'".
"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - conclude Bianchi - è un'ulteriore opportunità per potenziare il lavoro delle scuole in tal senso e offrire occasioni di orientamento reale, senza discriminazioni o pregiudizi. L'accesso alla conoscenza deve essere libero. Dobbiamo rimuovere ogni ostacolo al pieno sviluppo di ogni persona, come stabilisce l'articolo 3 della nostra Costituzione. Perché affermare i diritti di uno equivale a costruire una società giusta per tutti".