Giornalismo 2.0? Mr. WikiLeaks Julian Assange, il Lupin dell’informazione, fra giornalismo e spionaggio

di Anna Laudati

Quando nel 2007 nasce WikiLeaks non tutti credevano che fosse davvero in grado di far tanto rumore. Invece il Lupin dell’informazione sembra davvero aver colpito nel segno, abbattendo quel muro che divideva il giornalismo di sempre da quello investigativo tendente allo spionaggio. WikiLeaks riceve in modo anonimo, grazie ad una "drop box" protetta da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto, li verifica e poi li mette in rete sul proprio sito web. (Anna Laudati e Francesco Fulcoli)

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Il sito è curato da giornalisti, attivisti, dissidenti, scienziati, comuni cittadini di ogni parte del mondo e naturalmente gran parte dello staff del sito, come gli stessi fondatori del progetto, rimangono anonimi. Julian Assange ha messo in moto il motore della nuova frontiera giornalistica? Ancora è presto per dirlo ma di certo già si parla di imitarlo e di certo ha dato un assaggio di quello che è e sarà il giornalismo 2.0.

Oscar Wild sosteneva che la differenza fra giornalismo e letterature è che il giornalismo è illeggibile e la letteratura non viene letta; Mr. Julian invece ha dato nuova linfa e curiosità al mondo giornalistico. Un modo innovativo quanto grezzo di fare notizia. Senza commenti senza pareri ... Solo documenti che attestano verità; lasciando al mondo intero il giudizio. Una voce certa in un mondo incerto come dice Obama? ancora la meta è lontana ma il passo è stato segnato.

Oggi c’è molta confusione tra giornalismo, informazione e comunicazione.  

La nostra Costituzione con l’Art. 21 ha gettato le fondamenta per un informazione sana, giusta, equa. Ma oggi sembra davvero difficile trovare un giornalista che dica le cose come stanno. Si è sempre attenti a non calpestare troppi piedi per paura della verità scadendo spesso in mere difese e demagogie dando ragione ad un certo Enzo Biagi quando diceva che denunciare è del giornalismo, proporre soluzioni è già politica.

Noi crediamo in un giornalismo di sana denuncia che dia voce a chi non ce l’ha, e a chi le soluzioni ai problemi le ha trovate o le sta trovando. Un giornalismo che parti dai giovani per arrivare ai giovani. Un giornalismo che venga letto, non per diletto e da pochi ma per necessità ed interesse e specialmente per trovare soluzioni, non elargite dai giornalisti, ma da chi ne ha competenza.    

La rete come mezzo e i giovani come scopritori della verità, questo l’obiettivo di un giornalismo sano, questo l’obiettivo della nuova generazione giornalistica 2.0.

Passione e voglia di scoprire quali siano davvero le notizie importanti che possono e devono interessare ma anche guidare ed educare la gente per riavvicinarla ad un mondo che sempre più spesso perde a brandelli la sua credibilità.

“C'è questo da dire in favore del giornalismo moderno. Dandoci le opinioni degli illetterati, ci tiene in contatto con l'ignoranza della comunità. Passando in rassegna con cura gli avvenimenti della vita contemporanea, ci fa vedere quanto poco importanti siano. Discutendo sempre di cose non fondamentali, ci fa capire cosa sia la cultura e cosa no” (Oscar Wilde) che Mr. Wikileaks voglia invertire questa tendenza e diventare esempio e nuova frontiera del giornalismo moderno?