Ora l’Europa deve avere il coraggio di cambiare e di investire sui suoi giovani

di Maria Pisani_Portavoce Forum Nazionale Giovani

A distanza di qualche giorno dal referendum britannico sono molti i commenti e le analisi apparse sui vari media. All’uscita dei risultati, appariva chiaro che l’elettorato britannico si fosse nettamente diviso con la scelta del Remain, preponderante fra i cittadini sotto i 40 anni, e la scelta del Leave di gran lunga più votata tra le fasce d’età più adulte.

Ma leggendo con più attenzione questi dati notiamo un altro elemento degno di rilevanza: l’affluenza dei giovani, in particolare appartenenti alle fasce d’età dai 18 ai 24 anni e dai 25 ai 34 anni è stata nettamente inferiore rispetto a quella delle fasce d’età dai 55 ai 64 anni e dai 65 anni in su.

Percentuali che lasciano sicuramente spazio a molti altri quesiti e interrogativi. Quando sui giornali leggiamo che gli anziani hanno deciso per i giovani riguardo al loro futuro, ciò di fatto rappresenta la realtà, ma è soprattutto vero perché i giovani hanno scelto di non partecipare attivamente.

Le conseguenze concrete di questa scelta, in particolare per i giovani britannici ed europei, riguarderanno diversi settori; in primis, maggiori difficoltà di circolazione per i cittadini dai Paesi UE verso la Gran Bretagna. Pur non avendo mai aderito a Schengen infatti, da oggi i cittadini degli altri stati europei avranno le stesse “difficoltà” d’accesso oltremanica che oggi hanno gli extracomunitari.

La scelta o non scelta dei giovani britannici avrà dunque un peso non indifferente a lungo termine sul loro futuro e su quello dei loro coetanei europei.

Eppure i giovani chiedono un’occasione. Chiedono all’Europa il coraggio di cambiare. Di investire sul suo bene più prezioso. Di credere nel cammino virtuoso della vitalità giovanile, di ricominciare ad immaginare. Immaginare il futuro del Vecchio Continente, non dall’oggi al domani, ma da qui a 10, 20 anni. Integrazione, formazione, istruzione, occupazione. Sono queste le basi fondamentali per riannodare positivamente i destini dell’Europa alle giovani generazioni. Guardando all’Europa stessa come vero spazio di azione e di cittadinanza. L’Europa dello “zero virgola” e della sola austerità ha provocato solo paure e rabbia, quel tempo va superato con maggiori investimenti pubblici sui grandi assi di sviluppo del futuro, a partire dalla banda ultra larga e dal continuo sostegno ai programmi di mobilità giovanile.Il Forum Nazionale dei Giovani è in campo anche per questo, per sfidare apertamente il futuro con tutto il patrimonio di bellezza e umanità di cui dispone. Contro la cultura del lamento e per la costruzione di un nuovo tempo, che sia fatto di opportunità e non di muri. Muri non solo fisici. Muri che sono ostacoli alla crescita di una intera generazione. Muri che abbatteremo con la forza delle nostre idee e con la passione che ci anima dentro. Perché oltre i numeri, ci sono ragazze e ragazzi che voglio bene all’Italia ed hanno al cuore il suo futuro. Noi ci siamo. Noi ci saremo.Il Forum Nazionale dei Giovani è in campo anche per questo, per sfidare apertamente il futuro con tutto il patrimonio di bellezza e umanità di cui dispone. Contro la cultura del lamento e per la costruzione di un nuovo tempo, che sia fatto di opportunità e non di muri. Muri non solo fisici. Muri che sono ostacoli alla crescita di una intera generazione. Muri che abbatteremo con la forza delle nostre idee e con la passione che ci anima dentro. Perché oltre i numeri, ci sono ragazze e ragazzi che voglio bene all’Italia ed hanno al cuore il suo futuro. Noi ci siamo. Noi ci saremo.