Il punto di Enrico Tomaselli: Così è, se vi pare

di Enrico Tomaselli

Il prossimo 4 giugno, prenderà il via il Napoli Teatro Festival 2013. (Enrico Tomaselli)

napoli-teatro-festival Il Direttore De Fusco, nel presentarlo insieme al Presidente della Fondazione Campania dei Festival, l’assessore regionale Caterina Miraglia, mena vanto delle produzioni con attori e registi di fama internazionale, e lancia una bordata contro il Sindaco e la giunta comunale, affermando che “il Comune dovrebbe essere contento: a giugno doveva esserci il Forum delle Culture, del quale non sentiamo più parlare, non abbiamo più notizie. Invece ci sarà il festival”. Il festival, aggiunge, costerà quest’anno solo 4 milioni, a fronte dei 6 della scorsa edizione; e non ci sarà più il raddoppioa settembre. Quel che i due omettono di dire è che il NTF non paga da anni attori e tecnici che hanno lavorato alle produzioni delle edizioni precedenti. Che è stato citato in giudizio per questo da alcuni grandi nomi del teatro internazionale. Che in passato, e con i soldi del Festival, il Direttore De Fusco ha realizzato una suaproduzione, costata 500.000 euro (e che, oltre il danno la beffa!, trattavasi de L’Opera da Tre Soldi…) Che De Fusco agisce in regime di monopolio semi-padronale, essendo anche Direttore dello Stabile napoletano (Mercadante e San Ferdinando), e che il teatro napoletano è ormai agonizzante. Che l’assessore Miraglia è un mirabile esempio di invadenza della politica, essendo al tempo stesso ai vertici dell’istituzione politica e degli organismi operativi che ne dipendono (ragion per cui, in assoluta solitudine, continuo a ritenere e chiedere che dovrebbe dimettersi). Quanto alla frecciatina sul Forum, peraltro fondata, nasce forse dalla delusione: la gestione del Forum nei siti regionali UNESCO, infatti, è stata sino all’ultimo in ballo tra la Fondazione diretta dal De Fusco e la SCABEC, la società partecipata che ha la gestione del Museo MADRe, e che si è infine aggiudicata la commessa (5 milioni di euro…).

D’altra parte, a 10 giorni dall’incontro con i rappresentanti della Fundaciò di Barcellona, che avrebbe dovuto essere nelle parole del Sindaco il punto di svolta, rimane il silenzio più totale. Nessuna comunicazione ufficiale sul programma, nessuna notizia dei bandi. L’assessore Di Nocera, ancora all’inizio del mese, nel corso delleGiornate x la cultura, ha ribadito la sua presa di distanza da un evento che la vede totalmente esclusa; mentre il referente ufficioso-ufficiale, Claudio De Magistris, fratello del Sindaco, tace.
Il Forum, si dice, comincerà a luglio, quando la città sarà presumibilmente boccheggiante per il caldo estivo; e si svolgerà prevalentemente all’interno di spazi chiusi, come la Mostra d’Oltremare e l’area ex-NATO a Bagnoli. Insomma, una scelta strategica geniale, perfetta per puntare al massimo coinvolgimento della città…

Così alla fine, i nostri solerti amministratori, dopo aver fatto e disfatto di tutto, in una cosa sembrano essere riusciti: snaturare completamente il Forum.

Quella che avrebbe dovuto essere, infatti, una grande manifestazione culturale, con un forte impatto strutturale, una larga partecipazione dei cittadini, ed una ricadutapositiva duratura, si preannuncia come l’ennesimo grande evento, una serie di spettacoli – magari anche di grande impatto – il cui target sarà inevitabilmente turistico. Ancora una volta, quindi, si sceglie la strada peggiore: usare Napoli come scenografia prestigiosa, con notevoli costi a carico della collettività e profitti per pochi.Una logica, forse inconsapevolmente, neo-borbonica.

Gli spazi pubblici del Comune, dal Maschio Angioino a Castel dell’Ovo al PAN, nella prospettiva della messa a reddito, sono ormai del tutto privi di una qualsivoglia parvenza di identità. Del resto, nel momento in cui si è operata la scelta di privilegiarne l’uso sulla base della possibilità di spesa dei proponenti…

Città della Scienza, almeno per la parte a mare, andata distrutta nell’incendio, si ricostruirà a Bagnoli. Ma, con uno di quei compromessi all’italiana, che son peggio di qualsiasi soluzione netta, pare si voglia… lasciare invariato il varco d’accesso, ma spostare i padiglioni in posizione diversa rispetto a quella pregressa!

Il complesso conventuale di San Domenico Maggiore, da poco riaperto dopo un lungo ed oneroso restauro, e per il quale si ipotizzava la destinazione d’uso a Museo della Musica – tanto che se ne parlò anche come sede della raccolta De Simone – sembra non si sappia più cosa farne. Come a dire che si degraderà lentamente, senza manutenzione ordinaria, utilizzandolo occasionalmente per gli eventi più disparati.

E Palazzo Fuga, lo splendido Albergo dei Poveri, con il suo restauro interrotto a metà, che domina la piazza come la facciata di una scenografia di cartone, in attesa di un film che non verrà mai girato…

Ed il complesso dell’ex-Ospedale Militare ai Quartieri Spagnoli, altro restauro senza alcun seguito…

A Napoli, per dire che di qualcosa ce n’è in abbondanza, si usa la locuzione se ne cade… E mai come adesso, è sembrata pienamente calzante.

La città si spegne, lentamente, di un’agonia infinita di cui lo stato della cultura e dei beni culturali è paradigma. E intanto, cerusici si affollano intorno senza costrutto.

Così è, se vi pare.