Il punto di Enrico Tomaselli: La città di Pulcinella

di Enrico Tomaselli

La comicità è una gran cosa. Ridere fa bene alla salute, del corpo e dello spirito. E gli italiani lo sanno bene, tant’è che per combattere la depressione generata dalla crisi, a febbraio un elettore su quattro ha votato per un comico. (Enrico Tomaselli)

pulcinella Ma come lo sanno a Napoli...

Il problema, come spesso accade, è saper stabilire il limite. Perchè c’è sempre una sottile linea di confine che separa il bene dal male, il giusto dallo sbagliato, il comico dal ridicolo. Nel ’77, c’era uno slogan che diceva“una risata vi seppellirà”, perchè l’irriverenza di una risata appariva grandemente rivoluzionaria. Non c’è da stupirsi, dunque, se in una città governata da un Sindaco che twitta di anarchia e rivoluzione, piuttosto che di buona amministrazione, la comicità si tinga di arancione. Il problema, purtroppo, è sempre quella sottile linea di confine… ragion per cui ormai si sprofonda nel ridicolo ad ogni piè sospinto, e senza nemmeno averne contezza.

Ci sono un paio di notiziole su cui vale la pena di soffermarsi, nella cronaca di questa città piegata. Perchè spesso è proprio negli interstizi che si annida il meglio

Mentre infiammava il dibattito (?) sul ruolo del fratello del Sindaco, a seguito della sua uscita pubblica per la querellesu Piazza del Plebiscito, quasi in sordina filtrava la notizia che – ma guarda un  po’!… – il Forum Universale delle Culture slitta ancora una volta, ed ora si ipotizza di farlo partire “tra settembre ed ottobre”! Viene davvero lo scoramento, e riepilogare mentalmente tutte le tappe di questo calvario – e quindi ce lo risparmiamo.

Certo è che, dall’intenzione originaria di Oddati, di portare a Napoli una grande manifestazione culturale internazionale, capace di ridare lustro e respiro alla città, ci siamo ridotti alquanto male. Certo, durante l’amministrazione di centro-sinistra c’è stata, a dir poco, una gestione allegra e disinvolta (e di questo si sta occupando la magistratura), ma da quando la questione è stata presa in mano dai De Magistris è stato un susseguirsi di mosse sbagliate, di incomprensibili giravolte, di promesse non mantenute, di manifesta incapacità malamente ridipinta da grande competenza.

Praticamente, l’edizione 2013 del Forum – se mai si farà… – si terrà nel 2014! Per dirla con Faber, “sul a Napule ‘o sann’ fà…”

Mi permetto di dire che, quando nell’ottobre 2012 feci partire l’iniziativa provocatoria di chiedere alla Fundaciòdi Barcellona la revoca dell’assegnazione a Napoli dell’edizione 2013, avevo visto lungo. Ci saremmo risparmiati il ridicolo internazionale! Ma allora fummo in pochi a rendercene conto, ed ancor meno ad avere il coraggio di metterci la firma. Ed il peggio deve ancora venire!

Il guaio è che, nella visione dei De Magistris, cultura uguale spettacolo, e spettacolo uguale grande evento. Un processo mentale che, attraverso pochi passaggi, arriva al totale svuotamento di senso del termine originario.

Dice Andrea Carandini, Presidente del FAI, che in Italia “manca una strategia, una regia nella gestione della cultura”. A Palazzo San Giacomo, ho l’impressione che manchi proprio l’idea di cos’è la cultura.

La decisione di questo slittamento, pare, è stata presa nel corso di un summit che ha visto riuniti il neo- assessore alla cultura Nino Daniele, l’assessore alla scuola Annamaria Palmieri, il quasi-neo assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente, la responsabile dei fondi europei del Comune Silvia Nardelli, oltre ovviamente ai due orange brothers.

Tra questi nomi, mi piace sottolineare quello della Clemente, forse già un astro nascente nella squadraarancione...

L’altra notiziola, infatti, è che già pochi mesi dopo essere arrivata l’assessore è riuscita a far approvare in Giunta la sua proposta per il Giugno dei Giovani – dopo il Maggio dei Monumenti… la fantasia al potere! L’iniziativa, che nelle parole dell’assessore nasce “per promuovere il protagonismo giovanile nelle politiche di sviluppo culturale e turistico della città (…) sarà una pratica e appuntamento annuale”, e viene finanziato dall’assessorato con 276.000 euro. E, come ci informa il sito del Comune di Napoli, “alle porte del Forum delle Culture, inoltre, l’esperienza di partecipazione e protagonismo giovanile Giugno Giovani, è il modello che quest’amministrazione seguirà per l’organizzazione dell’importante evento internazionale”. Per la seriel’improvvisazione al potere...

Celentano divideva i politici in rock e non. Noi abbiamo un’amministrazione jazz...

Ma, dicevamo, questa iniziativa – che durerà appunto un mese – viene finanziata con 276.000 euro.Duecentosettantaseimila. Credo che, nel corso dei primi due anni di amministrazione, quando l’assessorato alla cultura era retto da Antonella Di Nocera, il budget di cui disponeva per l’intero biennio sia stato inferiore a tale cifra. Segno ulteriore della considerazione che aveva, nell’ambito della Giunta, e soprattutto – ancora una volta – della considerazione che hanno per la cultura a San Giacomo.

In due anni, l’amministrazione non è riuscita ad organizzare in città un solo evento culturale degno di questo nome, lamentando sempre la mancanza di fondi. Ed ecco che d’improvviso ne esce un bel mucchietto dal cilindro, per una iniziativa forse anche lodevole (nelle intenzioni), ma su cui è lecito avere quantomeno qualche perplessità.

Prosegue insomma quest’eterna sceneggiata napoletana. Si continua a girare a vuoto, intorno ad idee del tutto estemporanee, del tutto prive di una progettualità di riferimento, di un obiettivo a medio e lungo termine. Alimentando soltanto un vortice di inutilità che sta risucchiando a fondo la città. Mentre la buona borghesiaosserva stancamente il declino dall’alto dei suoi palazzi, l’intellighenzia arriccia il naso ma pensa prevalentemente a come ricollocarsi, i comitati d’affari pensano come sempre a lucrare chè pecunia non olet;mentre per strada si muore sotto un albero, si rischia una raffica per qualche faida mafiosa di quartiere, si fa la gimkana tra la buche.

“Comm’è bell, comm’è bell, a città e Policenell...”