Erasmus+ ed il successo del Made in Italy: la sintesi dei lavori

di Redazione

L’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire in collaborazione con il Miur, ha tracciato un’analisi del sistema di istruzione superiore italiano nell’ambito della mobilità internazionale Erasmus.

università volo2

Il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+, Flaminio Galli, in occasione del convegno “Erasmus+ e il successo Made in Italy”, tenutosi il 6luglio scorso, Presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, ha tracciato un bilancio delle esperienze nel primo anno della mobilità extraeuropea targata Erasmus+ (International Credit Mobility), evidenziando che nella prima annualità (2015/16), gli istituti di istruzione superiore “Made in Italy” hanno riscontrato una richiesta di accoglienza molto elevata: 2.489 le istanze che sono state accordate, a fronte delle 8.983 mobilità richieste.

La maggioranza dei fondi è stata assegnata agli studenti, 1.210 in entrata e 458 in uscita, una parte minore è destinata ai docenti, di cui 320 in ingresso e 277 in partenza. Per le attività di formazione del personale tecnico e amministrativo delle Università, l’iniziativa ha previsto l’ingresso di 151 soggetti, rispetto ai 73 in uscita. La maggior parte delle mobilità per studio riguarda i Paesi del Mediterraneo (34 italiani in uscita e 312 studenti in ingresso dall’Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia), a seguire l’area dei Balcani Occidentali (79 in uscita e 222 studenti in arrivo dall’Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia), e i paesi del Partenariato Orientale (240 in ingresso a fronte di 34 in uscita verso Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Ucraina come riconosciuta dal diritto internazionale).

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che ha preso parte ai lavori ha sottolineato l’importanza di compiere uno sforzo ulteriore per l’Erasmus, dal momento che questa esperienza ha coinvolto solo l’1,1% della popolazione giovanile.

Nel corso della giornata si sono susseguite due tavole rotonde, moderate dalla giornalista RAI Tiziana Di Simone. Alla prima, incentrata sul contributo di Erasmus+ all’internazionalizzazione del sistema di istruzione superiore italiano, hanno partecipato Federico Cinquepalmi, Dirigente dell’ufficio per l’internazionalizzazione della formazione superiore del Miur, Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, Fabio Rugge, Delegato CRUI per l’internazionalizzazione, Alberto Ortolani, Segretario Generale Uni-Italia, e Alberto Bonisoli, Direttore della Nuova Accademia Belle Arti.

La seconda tavola rotonda ha raccolto le testimonianze su questa nuova forma di mobilità da parte degli studenti provenienti da Ucraina, Federazione Russa, Armenia e Montenegro che attualmente stanno studiando presso il Conservatorio di Musica di Parma “Arrigo Boito”, l’Università degli Studi di Macerata, il Conservatorio di Musica di Trieste “Giuseppe Tartini” e il Politecnico di Milano.

Le conclusioni sono state affidate alla “mamma” di Erasmus, Sofia Corradi, che ha ricordato i primi passi del programma Erasmus e come la sua idea, nata nel 1969 di ritorno da una conferenza negli Stati Uniti, abbia poi riscosso ampi consensi nei governi europei, attivando quel percorso che oggi è diventato un programma molto vasto e strutturato.