Il Corpo Europeo di Solidarietà nell’agenda strategica Ue

di Feliciana Farnese

L’Europa continua a fare passi avanti nella direzione del Servizio Civile europeo

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Tra le Conclusioni legate agli investimenti per i giovani europei, il Consiglio Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport, del 17 febbraio scorso, ha dedicato particolare attenzione allo strumento del Corpo Europeo di Solidarietà.

Le Conclusioni forniscono una risposta politica all’iniziativa lanciata dalla Commissione europea a dicembre 2016, che proponeva un pacchetto di misure volte a migliorare le competenze e le opportunità dei giovani, accrescerne la partecipazione e la mobilità e la disoccupazione giovanile.

Il pacchetto comprende una comunicazione sul Corpo Europeo di Solidarietà, che permetterà ad un numero sempre maggiore di giovani di partecipare ad una vasta gamma d'iniziative di solidarietà come volontari, o svolgendo un’esperienza di tirocinio o apprendistato a supporto di un’organizzazione non governativa, autorità locale o impresa privata impegnate in attività di sostegno in situazioni difficili nell’ambito dell’Unione europea. Dal lancio del Corpo Europeo di Solidarietà sono 22.000 i giovani che hanno espresso il loro interesse al programma di cui 3.700 italiani.

Il Corpo Europeo di Solidarietà si avvarrà di strutture esistenti, principalmente il Servizio Volontario Europeo, con l’obiettivo di vedere i primi 100.000 giovani partecipare alle sue attività entro il 2020.

La Commissione ha spiegato che il Corpo Europeo di Solidarietà verrà realizzato in due fasi.

Nella prima, il finanziamento a sostegno dei partecipanti arriverà da programmi e linee di bilancio esistenti, in particolare dal programma Erasmus+. In una seconda fase, prevista per la fine di maggio 2017, la Commissione proporrà un quadro giuridico che verrà finanziato attraverso una sua linea di bilancio specifica e presenterà una base di diritto separata.

I Ministri dei governi degli Stati membri hanno inoltre discusso sul contributo che l’istruzione e la formazione possono apportare alla coesione sociale e la promozione dei valori europei condivisi, nel quadro del Semestre Europeo 2017, e sulle misure possibili per ridurre la disuguaglianza nell’istruzione dovuta alle disparità socio-economiche, come mostrato dai risultati PISA 2015.

I Ministri hanno infine sottolineato il ruolo fondamentale delle politiche legate all’istruzione nella promozione dell’inclusione e del rispetto per la diversità nell’UE e sulla necessità di preservare i valori fondamentali dell’Unione nonché il modello educativo europeo.