Il Parlamento Ue chiede risorse e legislazione adeguate per il Corpo europeo di Solidarietà

di Feliciana Farnese

Gli eurodeputati inviano all’esecutivo comunitario le proprie raccomandazioni per la proposta legislativa dei Corpi di Solidarietà Ue.

corpo europeo di solidarietà

Oggi giovedì 6 aprile, il Parlamento europeo ha chiesto fondi e legislazione adeguate per il Corpo europeo di Solidarietà (CES), l’iniziativa lanciata dalla Commissione europea lo scorso 7 dicembre a Bruxelles che offre la possibilità, ai giovani tra i 17 e i 30 anni per un periodo dai 2 ai 12 mesi, di impegnarsi in progetti di solidarietà in un Paese dell’Unione dove è più necessario rispondere a situazioni di crisi.

Al fine di dotare il Corpo europeo di Solidarietà di una base giuridica specifica ed elaborare una proposta legislativa per la prima metà del 2017, la Commissione europea ha avviato, il 6 febbraio scorso, una consultazione pubblica per raccogliere le opinioni di giovani, insegnanti, animatori socio - educativi, organizzazioni, datori di lavoro e altre parti interessate sulle priorità e sul rafforzamento del CES.

La Risoluzione non legislativa approvata dal Parlamento Ue indica espressamente che il finanziamento del CES, che punta a coinvolgere in attività di volontariato, apprendistato, tirocinio o lavoro 100.000 giovani entro il 2020, non deve avvenire attingendo ai 58 milioni di euro stanziati per il programma europeo Erasmus+ o a valere di altri Programmi di finanziamento Ue. Gli eurodeputati hanno, inoltre, anche esortato la Commissione Ue a tener conto del grande interesse suscitato dall'annuncio del CES, con più di 25 mila giovani che hanno aderito al programma.

La Commissione Ue, il 12 aprile prossimo, completerà allo “Stakeholder Forum on the European Solidarity Corps” il processo di consultazione sul futuro del Corpo europeo di Solidarietà. Presso l'edificio Charlemagne di Bruxelles, la Commissione europea invita le parti interessate quali eurodeputati e rappresentanti del Consiglio, le organizzazioni giovanili, rappresentanti di Erasmus+, le Agenzie Nazionali per i Giovani, rappresentanti sindacali, ex studenti  e volontari per chiarire la gestione e il finanziamento di questa iniziativa.