Giovani e Europa, Bobba: “Continuare a lavorare sul solco della riforma del Servizio Civile”

di Redazione

Conclusa la tre giorni di celebrazioni per i 30 anni del programma Erasmus.

 

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Si è svolta ieri la conferenza ‘Erasmus+ e il futuro dell’Europa’, la giornata conclusiva delle celebrazioni per i 30 anni di Erasmus organizzate a Firenze dalle Agenzie nazionali Erasmus+ Indire, Ang e Inapp nell’ambito del Festival d’Europa 2017.

L’edizione 2017, che si è tenuta dal 7 al 9 maggio, ha proposto una serie di incontri ed attività con interlocutori da tutto il Continente per celebrare il Programma di mobilità dell’Unione e per valorizzarne  i risultati.

Cittadini e rappresentanti delle istituzioni, studenti e i protagonisti del programma Erasmus+ sono intervenuti per riflettere attivamente, attraverso numerose iniziative, sul significato più attuale di cittadinanza europea.

Alla conferenza di apertura della giornata il Direttore dell'Agenzia Nazionale Giovani, Giacomo D'Arrigo, ha sottolineato nel suo intervento che "Erasmus non è un programma solo per gli studenti ma per tutti, a prescindere dal proprio background sociale" e che il compito di Erasmus è "dare a tutti lo stesso orizzonte". "L'Europa - ha concluso D'Arrigo - è l'unico posto al mondo dove c'è un investimento sul capitale umano: noi lo facciamo anche con l'educazione non formale".

Alla tavola rotonda è intervenuto anche il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Bobba: “Dobbiamo estendere l’esperienza Erasmus anche nel campo professionale. Per questo è fondamentale continuare a lavorare sul solco della riforma del servizio civile che introduce la possibilità di fare esperienza di servizio civile per tre mesi in un Paese dell’Unione Europea. Serve un Erasmus dell’apprendistato”.

“E’ un impegno del Governo leggere ed attuare quanto scritto nella carta della Generazione Erasmus”, così la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli nel corso della conferenza. “Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito in trent’anni a rafforzare questa esperienza e voglio dire tre cose che sono un impegno”, ha proseguito la Ministra.

"Credo sia importante estendere l’esperienza dell’Erasmus sia alle ragazze e ai ragazzi che non hanno risorse economiche per poterlo fare e impegnarci su questo nel Consiglio dell’Istruzione a livello europeo. Secondo elemento che voglio ribadire è che bisogna strutturare la possibilità di fare Erasmus anche alle scuole superiori. Terzo, altrettanto importante soprattutto per le novità che abbiamo messo in campo in Italia con le esperienze di alternanza scuola-lavoro, attivare scambi professionali dentro il programma Erasmus. Dobbiamo lavorare perché quando i ragazzi partano per l’Erasmus si trovino sempre in condizioni di sicurezza e soprattutto - ha concluso la Fedeli- dobbiamo impegnarci per immettere nei percorsi formativi scolastici l’educazione europea, la conoscenza della storia dell’Europa”.

Durante il suo intervento il Sottosegretario Sandro Gozi, ha aggiunto: "L’Europa è la sua storia, il suoi valori, la fatica di tanti per raggiungere le conquiste che oggi a molti sembrano scontate. Ma è anche un fantastico moltiplicatore di opportunità e il miglior antidoto ai populismi. L’Europa è il futuro, i giovani, la possibilità di viaggiare e imparare lingue e culture diverse. È per questo che oggi la festeggiamo nel modo migliore celebrando i 30 anni del programma Erasmus. Oggi dobbiamo dire grazie all’Europa perché grazie ad essa, dopo due guerre mondiali, abbiamo avuto sessant’anni di pace e prosperità: siamo passati dalla generazione Auschwitz alla generazione Erasmus. Essendo l’Erasmus lo strumento migliore per creare una generazione di cittadini europei bisognerebbe estenderlo anche oltre l’ambito universitario".

Nel suo discorso, il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, ha affermato che "la consegna della Carta ai decisori politici al Festival d’Europa conclude un percorso iniziato tre mesi fa a Roma, quando la nostra Agenzia, insieme a ESN e garagErasmus, ha invitato gli studenti della Generazione Erasmus a immaginare un futuro diverso per l’Europa. Siamo orgogliosi di aver favorito questo cammino, nella speranza che la Carta della Generazione Erasmus possa diventare un punto di riferimento per giovani, cittadini e istituzioni, contribuendo alla costruzione di un’Europa più unita e integrata".