Sospeso Erasmus del Mediterraneo, D’Arrigo: “Grazie al Governo una nuova spinta ad Erasmus +”

di Redazione

Durante la terza edizione del "Forum Rome Med 2017 - Mediterranean Dialogues", tenutasi a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre, il Direttore generale dell'Agenzia Nazionale Giovani ha commentato la proposta del Ministro Alfano

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“Il ministro degli Esteri Angelino Alfano lancia l’Erasmus del Mediterraneo, un grande progetto rivolto ai giovani che vuole promuovere maggiore integrazione e migliore conoscenza reciproca tra i paesi che vi si affacciano. Per questo obiettivo Alfano ha annunciato anche il rafforzamento del Programma Erasmus+, in modo che ai programmi di mobilità da e verso questi Paesi della sponda Sud del Mediterraneo sia riconosciuto un carattere prioritario e siano attribuite maggiori risorse. Si tratta di una bellissima notizia che premia il lavoro svolto in questi anni dall’Agenzia nazionale Giovani che gestisce il programma Erasmus +” ha affermato Giacomo D'Arrigo, all'interno della conferenza promossa dal Ministero degli Affari Esteri e dall'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale). L'obiettivo dell'evento, in cui 800 leader del mondo politico ed economico hanno instaurato un dialogo sul Mediterraneo allargato, consiste nel rimodulare gli approcci tradizionali tra i paesi dell'Area e, dunque, disegnare una nuova "agenda positiva".

“Erasmus+ - spiega - è un progetto ‘gemello’ ma più inclusivo dell’Erasmus universitario rivolto a tutti i giovani a prescindere dal loro grado di scolarizzazione e fa anche un lavoro intenso e specifico con gli stati che si affacciano sul Mediterraneo: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia, anche Siria. Dal 2014 ai primi mesi del 2017 sono stati coinvolti quasi 5100 giovani in attività di mobilità con i Paesi del Mediterraneo, con 14 milioni e mezzo di euro di fondi erogati. In dieci anni, considerando oltre all’Erasmus + anche il precedente Gioventù in azione, sono stati oltre 11 mila i giovani che hanno fatto scambi o attività di volontariato in questi paesi”.

“Mettiamo a sistema quanto di buono esiste già - conclude D’Arrigo - creando una strategia di inclusione che passi della nuove generazioni. E’ questo uno dei terreni principali della nuova sfida per un’Europa integrata. Non muri ma viaggi, incontri, conoscenza. Quando questi ragazzi torneranno avranno negli occhi e nel cuore altre culture, altri insegnamenti, altri sapori e altri umori ma soprattutto avranno più libertà, più empatia, più lungimiranza, più ‘visione’ di un futuro dove non ci sarà spazio per intolleranza e razzismo”.