Progetto Erasmus, 60 ragazzi di 6 Paesi a meeting in Serbia
Nasce la nuova piattaforma digitale sui beni culturali.
Valorizzare e rafforzare il legame tra il patrimonio culturale e le nuove generazioni: è la finalità precipua del progetto "Cooltour-Millennial for cultural heritage". Un coinvolgimento che si è palesato nell'esperienza vissuta da 60 ragazzi a Viminacium, in Serbia.
Professionisti, mondo universitario e altre organizzazioni attive in ambito culturale scendono in campo con un obiettivo comune: trasmettere ai millennials l'interesse per il patrimonio archeologico. Il progetto europeo Erasmus+, che coinvolge sei Paesi europei - Italia, Serbia, Slovenia, Cipro, Croazia e Ungheria - con l'Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo come capofila e in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per i Giovani, è entrato nel vivo con la 'missione' serba.
Viminacium, l'odierna Kostolac, fu un'importante città dell'Impero Romano. Un'esperienza di cooperazione e condivisione che ha contribuito ad alimentare anche tra i giovani la consapevolezza della prosperità del patrimonio archeologico europeo. La finalità del progetto è appunto quella di favorire un dialogo di qualità tra gli esperti e la generazione nota come 'millennials', perché questa possa poi a sua volta contribuire alla divulgazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale in tutti i Paesi partner.
Non solo visite guidate, ma anche tavole rotonde ed altre esperienze immersive, alla presenza di professionisti del mondo del turismo, del marketing, del branding, della scrittura e della drammaturgia: un corpus variegato e completo per un'esperienza pienamente coinvolgente.
E i giovani non si sono assolutamente tirati indietro, lavorando concretamente, già durante la permanenza nel Parco Archeologico di Viminacium, alla creazione di contenuti digitali interattivi e creativi legati al sito da inserire nella nuova piattaforma digitale per i beni culturali del progetto CoolTour, un ibrido tra un social network e un'applicazione web. Dai video per TikTok ai meme, fino agli sticker: il patrimonio culturale non è mai stato così 'giovane'.