ReLaTe: 80 giovani giornalisti scientifici nei laboratori di ricerca europei

di Caterina Ferrara

Partirà a Novembre la Seconda edizione di ReLaTe (REsearch LAbs for TEaching Journalists), il progetto europeo finanziato dalla Commissione Europea, nato con l’intento di colmare il vuoto esistente tra scienza e società attraverso la figura del giornalista scientifico. Le sessioni di lavoro saranno due, una a Novembre e l'altra a marzo. (Caterina Ferrara)

preset_young_people Indirizzata ai giovani d’Europa impegnati nella diffusione della cultura scientifica, l’iniziativa ReLaTe ha preso il via nel 2009 ospitando circa 80 giovani nei laboratori di ricerca di tutto il continente. Lo scopo dell’iniziativa è, infatti, quello di favorire i rapporti con ricercatori e scienziati, onde stanare pregiudizi e sospetti che inevitabilmente accrescono la distanza tra i cittadini e le nuove scoperte tecnologiche.

In tal senso il giornalista deve porsi necessariamente come mediatore culturale oltre che come veicolo di informazione, chiarendo le idee alla popolazione, che percepisce in maniera distorta il mondo della scienza persa com’è nei suoi laboratori oscuri. Bisogna, invece, che sia noto a tutti il lavoro di fisici, biologi, ingegneri, agronomi (solo per citarne alcuni) e si inizi ad avvertire la possibilità di conoscere ciò di cui essi si occupano, come un vero e proprio diritto.

Mirando a questo obbiettivo, ReLate ha trovato lo scorso anno i suoi patners in alcuni importanti enti come l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il TUBITAK (Consiglio delle Ricerche scientifiche e tecnologiche della Turchia, l’EPFL (Istituto Politecnico della Svizzera) e l’EJC (Centro Europeo di Giornalismo, con sede nei Paesi Bassi).

Anche quest’anno saranno due (Novembre e Marzo) le sessioni di lavoro che vedranno i vincitori della selezione alle prese con una settimana di conferenze stampa, interviste, articoli e visite a laboratori dei paesi dell’Unione Europea. Monaco, Losanna, Barcellona, Ankara, Parigi, Heidelberg, Siviglia, queste e tante altre le località europee che ospiteranno la nuova generazione di giornalisti, fino alle nostre città di Bologna e Roma.

La scienza ha indubbiamente bisogno di questi giovani portavoce, poiché essi offriranno ai ricercatori una vetrina nella quale mostrare finalmente la rilevanza dei loro studi e dei risultati connessi. Il legame coi media è essenziale nella misura in cui esso consente di colmare il divario di comprensione del pubblico e in tal senso, dunque, solo dei giornalisti ben formati e informati possono essere la chiave per comunicare la scienza.

Questo è il concetto su cui si fonda ReLaTe e questa è la missione dei nuovi comunicatori che dovranno assolvere l’impegno di tenere vivo il dibattito sull'impatto e i benefici delle nuove tecnologie e sulle questioni etiche che da esse scaturiscono.