Roberto Saviano. Giovani giornalisti alla ricerca della verità

di Francesco Fulcoli

Siamo tutti d’accordo con il giovane scrittore di Gomorra, è bravo e la sua trasmissione ci piace!  Ma ..... perché Maroni allora se l’è tanto presa? (Francesco Fulcoli

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Il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia su Saviano ha dichiarato: «Spero che Roberto Saviano riesca a liberarsi dal personaggio che gli è stato appiccicato addosso, icona del professionista anticamorra. È opportuno utilizzare i media per poter lanciare messaggi positivi soprattutto ai giovani. Non bisogna, però, apparire come coloro che vogliono fare professionismo. Saviano ha dimostrato di essere bravo e intelligente. Immagino che riuscirà ad avere un livello di consapevolezza tale da poter rilanciare d'ora in avanti la sua immagine» (dal Corriere).

Se lo stanno chiedendo in molti: come mai "Vieni via con me" piace così tanto? Il programma di Fazio e Saviano continua a registrare ascolti stratosferici, dove l'Auditel ha superato i nove milioni di telespettatori, facendo toccare alla terza rete Rai un record storico, mai raggiunto prima.

Su 'Leggo' di qualche giorno fa, quattro critici molto famosi e autorevoli in materia hanno cercato di spiegare il motivo di tale successo: Vittorio Sgarbi, Dario Fo, il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco e Alfonso Dipollina hanno espresso il loro punto di vista in merito.

Vittorio Sgarbi : "Perché è sbagliato credere che i valori culturali in tv siano di scarso interesse. Questa è una clamorosa smentita. I grandi temi trovano grande attenzione. È una leggenda il fatt che la cultura non faccia audience". E ha aggiunto: "La cultura faceva audience anche prima, basta pensare a Benigni. Sono cretini quelli che fanno tv e non lo capiscono. Non c’è bisogno di parlare sempre di Berlusconi o Ruby, quelle sono cronaca e costume, ma loro confondono un po’. Sono radical chic". Sgarbi non apprezza molto i conduttori, definendoli "inadeguati. Uno, leggero e gradevole, fa lo spiritoso senza sostanza. L’altro parla di mafia, ma non si occupa dei problemi veri".

Non è dello stesso parere Dario Fo, che, invece, vede nei conduttori il motivo del successo del prodotto: "Perché Saviano è un narratore straordinario: ha i tempi, il linguaggio, le pause e il coraggio. Come lui non c’è nessuno. (...) La bravura di Fazio e Saviano è tale e tanta che il resto passa in secondo piano". E ancora: "Il fatto che il Grande Fratello sia stato doppiato significa che una tivù alternativa è possibile. Da Fazio e Saviano non ci sono premi, veline, né sederi che passano, ma tutto è fondato sulla voce. Che meraviglia".

Si trova d'accordo con Fo è Pietrangelo Buttafuoco: "Sono bravissimi nel linguaggio, nella costruzione della trasmissione e nella mistificazione. (...) Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno eccezionali tempi teatrali, presenza scenica e capacità di affabulazione".

Anche Alfonso Dipollina ha sottolineato soprattutto l'innovazione che caratterizza un programma come "Vieni via con me": "Hanno stravolto i canoni classici della televisione: hanno dato uno schiaffo in faccia a chi crede che la tv debba essere incendiaria. (...) L’alternativa c’è, basta volerlo: negli ultimi anni è passato il messaggio che per fare tv bastano quattro barattoli. Invece spendendo - perché questa è una trasmissione costosa - si possono ingaggiare le eccellenze che fanno la differenza".

Siamo tutti d’accordo, sono bravi! Ma perché Maroni allora se l’è tanto presa?

Qualche tempo fa Saviano asseriva che Roberto Maroni era il miglior Ministro degli Interni di sempre, per la sua lotta alla mafia, perché ha azzerato il clan dei Casalesi, per i suoi 15 miliardi di beni confiscati alle cosche. Successivamente nel corso della trasmissione "Vieni Via con me", spara a zero sul suo partito e i presunti collegamenti con la 'ndrangheta. La mafia al Nord esiste da sempre. Ma allora verrebbe da chiedersi dove stia la notizia e la verità?

Altra tensione nasce a riguardo del consigliere regionale, Angelo Ciocca, eletto con il record di 18mila preferenze. Dove sta la novità? Ciocca non è neppure indagato. 

Poi le accuse a Gianfranco Miglio di aver teorizzato l'istituzionalizzazione di Cosa Nostra, della Camorra e della 'Ndrangheta; ma si può estrapolare una frase di un teorico e accademico del diritto e usarla al di fuori del contesto dei suoi scritti e dei suoi studi? Com'è possibile muovere accuse contro un morto e quindi senza possibilità di difesa? e da lì costruire un teorema?

Sempre un po' di tempo fa Saviano asseriva esattamente il contrario di quanto detto in tv: "Il centrosinistra ha responsabilità enormi nella collusione con le organizzazioni criminali: le due regioni con più comuni sciolti per mafia sono Campania e Calabria. E chi le ha amministrate negli ultimi 12 anni? Il centrosinistra". Cosa è cambiato dunque nella sua mente?

Non comprensibile invece Loris Mazzetti, responsabile del programma "Vieni Via con Me", che per il momento non ha dato al ministro Maroni la possibilità di replicare quando, proprio da Saviano, viene accostato al nome di Schiavone detto Sandokan, uno dei peggiori mafiosi mai esistiti. Possibile che proprio in un programma di una tv pubblica la democrazia sia diventata un optional? Cancellato anche dalla Rai il diritto di replica?

Forse si da per assunto che gli italiani conoscono i fatti e gli antefatti di tutto quello che è stato detto e scritto? In realtà abbiamo constatato, facendo un sondaggio tra persone di strada, colleghi e politici che non è così. Dunque poichè il monologo di Saviano è stato seguito da quasi dieci milioni di persone non perfettamente al corrente degli accadimenti e quindi incapaci di farsi un'opinione circostanziata e oggettiva, il rischio è che gli eccellenti monologhi di Roberto Saviano abbiano potuto esprimere solo un punto di vista degli accadimenti denunciati, proprio quelli dello scrittore. 

La tv pubblica dovrebbe garantire imparzialità e rispetto, ma ormai la politica del tutti contro tutti ha invaso i programmi televisivi, ognuno con la sua nicchia di auditel dice ciò che gli pare e contro chi più gli conviene, coinvolgendo in questo insano gioco anche il nostro caro Saviano, neofita di un mondo perverso.  Va bene la libertà di dire ciò che si pensa ma la replica è un diritto sacrosanto quanto l’articolo 21 della costituzione! Ci chiediamo fino a che punto è costruttivo guardare la tv pubblica che fa politica e in questo modo e quale sia il dovere dei giornalisti: riportare fatti o riportare proprie opinioni? 

(foto: tg24.sky.it)