Londra chiama, Italia risponde! Studenti in rivolta

di Anna Laudati

Gli studenti sono in rivolta da Palermo a Pisa, da Perugia a Siena, da Trieste a Napoli, da Milano a Roma. Si protesta sui tetti e per le strade, si bloccano binari e si tentano sfondamenti! Gli studenti italiani sembrano aver capito finalmente quale differenza ci sia fra scioperare e protestare. Guarda i video. (Francesco Fulcoli

Immaginesenato

“Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università”. Così in una nota il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, commentando le mobilitazioni e le contestazioni messe in scena oggi dagli studenti contro il decreto di riforma dell’università e se fosse vero ci sarebbe da far tremare i polsi ai 68ini ancora in circolazione.

Purtroppo che il sistema universitario italiano era in ginocchio per colpa del 'vecchiume' che vi circolava era cosa nota, ma manifestare per difendere i baroni sembra essere una dichiarazione eccessiva! Piuttosto si spera che come a Londra si protesti per altro, per i tagli e per il rinnovamento voluto e mai arrivato.

Qualche segnale di tensione c’era già stato nella capitale britannica ma oggi, come in Italia, si è tentato e quasi riuscito l’assalto al Senato. Numerose anche le università occupate: la prima è stata l'University of East London, a seguire la biblioteca Bodleian di Oxford e la Scuola di studi orientali e africani dell'Uwe, Bristol e l'Università di Manchester. Le proteste non sono state organizzate dalla National Union of students come all'inizio del mese, ma da gruppi che si sono creati nelle ultime settimane in modo spontaneo sui social network e negli atenei. Si sta sviluppando una rivolta studentesca senza precedenti, commentano gli organizzatori invocando lo spirito del '68.

I manifestanti sono partiti da Trafalgar Sqare per attraversare il centro della città, ma di fronte al governo la tensione è salita. Manifestazioni si sono tenute anche in altre città del Paese, incluse Oxford e Cambridge e In numerosi licei, gli studenti hanno lasciato le lezioni per unirsi ai manifestanti.

Se non fosse che ormai i principali canali della rete sono invasi da queste news ci sarebbe poco da crederci. Un certo Luigi Bobbio scriveva «Il movimento studentesco si muove dal rifiuto della condizione di predeterminazione che il sistema assegna agli studenti». 42 anni dopo, la spiegazione, che diede all’Italia uno dei padri della rivoluzione del ’68, è attuale più che mai. Più di trenta facoltà sono occupate e le scuole di mezza Italia sono in autogestione! Lontani da quel maggio rivoluzionario ma comunque un inizio.

Gli studenti sono in rivolta da Palermo a Pisa, da Perugia a Siena, da Trieste a Napoli, da Milano a Roma. Si protesta sui tetti e per le strade, si bloccano binari e si tentano sfondamenti! Ormai gli studenti italiani sembrano aver capito finalmente quale differenza ci sia fra scioperare e protestare.

Proprio a Roma dove ha sede il governo si sono avuti i maggiori scontri, dove circa 2000 studenti bloccano il centro, si fanno sentire, puntano il Senato e lanciano uova. Scene di altri tempi. Ragazzi che lottano per i loro diritti! «Alcuni manifestanti, forse più di una decina, sono rimasti feriti durante gli scontri con le forze dell'ordine in via di San Marcello» è quanto riferiscono alcuni testimoni che hanno partecipato oggi al corteo.

Il grido era unanime «Bloccheremo questa riforma!» studenti medi e universitari, uniti, hanno paralizzato le strade del centro di Roma manifestando in corteo contro i tagli all'istruzione. Hanno sfilato nel centro della capitale fino a Piazza Montecitorio dove hanno improvvisato un flesh-mob recintati da una corda, con le mani legate o con il cappio al collo, recitando elenchi-monologo nello stile della trasmissione 'Vieni via con me'. ''Il governo ci sta stringendo con una corda, ma noi ci libereremo'', hanno spiegato i manifestanti. Gli studenti del liceo classico Montale elencano i motivi per cui sono fieri di essere italiani e i motivi per cui non lo sono. Letti anche ''i punti critici del ddl Gelmini'' e ''la scuola che vorremmo''.

Altri, sicuramente meno pacifici, ma più esasperati hanno attaccano l’ingresso del senato con lanci di uova, chiedendo a gran voce le dimissioni della Gelmini. Due arrestati e ventisette denunciati: è questo il bilancio dei disordini durante la manifestazione nella Capitale. Tra i denunciati otto hanno partecipato all'irruzione nell'atrio di Palazzo Madama.

Le rivolte per le strade, le nottate piene di discussioni, i cortei per ottenere nuove leggi, ma soprattutto la voglia di cambiare dei giovani, pronti a modellare un nuovo mondo con l’impeto della passione e il rigore della politica. Questo era 42 anni fa! Oggi la miccia si è accesa! Speriamo che l’Italia faccia esplodere questa rivoluzione sociale e politica. Speriamo che L’Italia faccia tremare la terra con i suoi cortei come in quel 18 novembre del 1967 dove 30.000 studenti, a Milano, fecero sentire al mondo la loro voce.

L’Italia che cambia, l’Italia che cresce! Un Italia Unita, Senza colore politico, senza partito, senza speculazione! Un Italia per l’Italia. Se i giovani che hanno protestato capiranno il senso delle lotte che hanno preceduto quest’epoca forse non solo daranno lustro e il giusto peso a chi prima ci ha provato per loro, ma sapranno anche combattere giustamente e civilmente per i proprio diritti. E’ suonata la sveglia.